! * Cronaca

Oristano, uomo vessato da madre a fratello: meglio morto che gay

Ad Arborea, provincia di Oristano, un allevatore quarantatreenne, dopo aver subito per anni minacce, insulti e percosse dalla sua famiglia per via della propria omosessualità, ha denunciato. Ora, la madre e il fratello dell’uomo sono sotto processo per stalking.

In base a quanto ricostruito presso il tribunale di Oristano e riportato da L’Unione Sarda, l’uomo, sposato e padre di due figli, assunta la consapevolezza del proprio orientamento sessuale, lo ha confessato alla moglie, che ha compreso la situazione. Le cose sono andate diversamente con il resto della famiglia. I veri problemi sono sorti, infatti, quando la madre dell’uomo è venuta a conoscenza dell’omosessualità del figlio.

«Mi disse che non voleva un figlio omosessuale, che per lei ero morto e che avrebbe fatto in modo di portarmi via i bambini», ha riportato l’uomo. A partire da quel momento, una sequela di insulti e minacce: «Mi diceva che solo il suicidio avrebbe lavato il disonore che stavo creando nella nostra famiglia».

Accuse di pedofilia e prostituzione, continue discussioni sia con il fratello che più volte lo ha minacciato di morte e con la madre che lo ha percosso con un bastone. La donna sarebbe arrivata a dire ad uno dei due nipoti, figlio dell’uomo: «Ai tempi di Hitler quelli come il babbo finivano nelle camere a gas e diventavano saponette».

Nel corso del processo i legali della difesa hanno tentato la strada delle ragioni economiche come origine dei dissidi in famiglia. Quando è toccato alla madre prendere la parola in tribunale ha dichiarato: «Non ho mai saputo nulla dell’omosessualità di mio figlio, me lo ha detto a bruciapelo senza darmi la possibilità di capire. Non è colpa mia se non riesco a concepirlo, sono una donna all’antica».

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