Giulia Cirella, l’artista queer che distrugge i tabù con la sua “Introspettiva”

I giorni 16, 18 e 20 dicembre dalle ore 18:00 alle 21:00, in via Taverna del passo 3 ad Angri (SA) si tiene una mostra fotografica della giovane artista emergente Giulia Cirella. L’esposizione è all’interno della Controra, sede dell’omonima associazione culturale giovanile i quali hanno anche collaborato con noi per lo scatto delle fotografie.

Giulia Cirella è una giovane artista queer abatese, frequenta il secondo anno della facoltà di “Discipline delle arti visive, musica e spettacolo” all’Università di Fisciano. All’interno delle sue opere l’artista cerca di introdurre sempre tematiche inerenti la sua vita, la sessualità e la psicologia. La mostra intitolata “Introspettiva” è composta da 15 fotografie divise su 4 pareti dove in ognuna troviamo una rappresentazione diversa.

La prima parete è quella dedicata all’“Ingresso nell’abisso” ed è quello che rappresenta lo stato psicologico dell’artista, un disturbo di personalità borderline con tratti narcisistici. La seconda parete è quella che esprime l’amore e la disforia di genere, qui troviamo rappresentazioni riguardanti il poliamore, praticato dalla stessa artista, e “Gli amanti con volto” dove, in contrapposizione all’opera di Magritte, lei sottolinea la non paura dell’amore e del desiderio. In questo scatto i soggetti sono chiaramente non binari e la scelta non è casuale, con ciò l’artista ci vuole intendere che l’amore non ha bisogno di genere o di stereotipi. La terza parete è quella dedicata alle provocazioni, ogni scatto ha all’interno significati ben precisi e messaggi di sfida verso una società che vede il corpo nudo ancora come un tabù. La quarta e ultima parete è “Santa Lucia”, in questo lato troviamo una sola fotografia che rappresenta come la giovane artista abbia trovato una famiglia in persone che non hanno un reale legame sanguigno con lei, la santa, rappresentata da un uomo è la luce che ha unito le reali radici di Giulia con la sua nuova famiglia composta dalla comunità LGBT+ stessa.

Nonostante le modeste dimensioni, la mostra dona un forte impatto emotivo: ogni scatto penetra le anime di chi guarda e ci ispeziona nel profondo, ogni essere umano nella sua vita ha avuto dubbi su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria identità. Giulia Cirella riesce a trasmettere con i suoi scatti il percorso che l’ha condotta alle proprie consapevolezze e sfida il mondo per la distruzione dei tabù.

 

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