Drag queen sulla pagina di Pillon, lui replica: «Minacce inaccettabili»

Dopo aver parlato dell’appello di Ava Hangar per un flashmob virtuale sulla pagina Facebook di Simone Pillon, il senatore leghista ha pubblicato uno screenshot del nostro articolo per chiedere ai propri seguaci di dargli una mano a difendersi dalle foto di drag queen che verranno pubblicate sotto ai suoi post in segno di protesta.

«Dice che stasera 17 febbraio alle 21.00 un esercito di drag queen invaderà la mia pagina per vendicarsi del post di ieri in cui pubblicavo quanto accaduto nel liceo Bassi di Bologna», spiega Pillon. Il senatore decide poi di strumentalizzare l’iniziativa di contestazione, contro i diritti LGBT e a difesa della sua condanna per diffamazione nei confronti di Omphalos LGBTI. «Si tratta di minacce inaccettabili e di vere e proprie prove generali della censura, già sperimentata durante il mio processo penale e che sarà poi completata dall’approvazione della legge sull’omofobia (pdl Zan) – scrive Pillon – Secondo questi maestri della democrazia e del pluralismo, nessuno deve fermare l’indottrinamento dei nostri figli, visto che, ovviamente, il gender non esiste, nè esiste la lobby LGBTQYZ ETCETC».

La censura di cui parla Pillon appare paradossale, in cui sarebbe il primo caso in cui sono i cittadini a censurare il potere e non viceversa: l’iniziativa di Ava Hangar non impedirà al senatore di esprimere la propria opinione, tutt’al più darà alle sue parole una maggiore risonanza, forse non apprezzata, e ai suoi post un po’ di colore. Sarebbe, invece, il caso di far notare che il termine “censura” si presta meglio a quello che i sovranisti stanno cercando di fare contro gli incontri sull’educazione alle diversità nelle scuole, come quello che hanno scelto democraticamente gli studenti del Liceo Laura Bassi di Bologna, scatendando l’indignazione della destra. 

Nell’ultima parte del post, l’esponente leghista ha chiesto aiuto ai propri seguaci: «Messaggi* ai navigant*: NON CI FERMERETE. CONTINUEREMO A RACCONTARE LA VERITÀ. Immagino che molti di voi vorranno essere presenti alla stessa ora, per dare man forte a chi vuol continuare a difendere la libertà e i nostri figli… VI ASPETTO! Considerando le circostanze, non posso neanche dire “ne vedremo delle belle”».

Sono stati numerosi i commenti e le reazioni al post, sia da parte di sostenitori che di utenti critici nei confronti del senatore, con la comparsa delle prime GIF raffiguranti delle drag queen. Tra i commentatori anche Vladimir Luxuria, che dal proprio profilo ha replicato: «Nessuno vuole convertire un etero in gay. Magari si può provare ad avere meno omofobi, a educare al rispetto per le donne, a una sessualità consapevole e protetta e a un’affettività maggiore nelle relazioni, a contrastare ogni forma di bullismo… I ragazzi di oggi non devono avere paura della diversità espressa in ogni forma, anche in quella di una drag-queen in un mondo di falsi perbenisti che indossano le maschere dell’ipocrisia e si truccano da difensori della Patria e dei bambini». L’attivista LGBT+ chiude il post con una citazione di RuPaul: «Siamo nati nudi, tutto il resto è travestimento».

 

Dice che stasera 17 febbraio alle 21.00 un esercito di drag queen invaderà la mia pagina per vendicarsi del post di ieri…

Slået op af Simone PillonSøndag den 16. februar 2020

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