Bologna, un corteo per l’attivista LGBT+ Patrick Zaky arrestato in Egitto

A Bologna, oggi, un corteo per Patrick Zaky, lo studente incarcerato in Egitto con l’accusa di aver diffuso notizie e opinioni contro la pace sociale. La decisione di mobilitarsi in un corteo arriva a seguito della brevissima udienza (appena dieci minuti) tenutasi a Mansura, nella quale i legali di Zaky si sono visti respingere la richiesta di scarcerazione.

A promuovere l’iniziativa ci sono, tra i tanti, il sindaco Virginio Merola e il rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini. Proprio quest’ultimo ieri sera, ospite da Fazio nella trasmissione Che Tempo Che Fa, ha dichiarato: «L’Università si è mossa compatta, la comunità studentesca, i professori, il personale tecnico amministrativo, ci siamo mossi per star vicino a Patrick fin dal primo momento e rimarremo vicino a lui fin tanto che ritornerà a frequentare le nostre aule. Lui è un membro della nostra comunità, è uno studente europeo, il Master che frequenta è un Master finanziato dalla comunità europea e noi saremo al suo fianco fino a che non tornerà».

Durante il suo intervento da Fazio, il rettore Ubertini ha sottolineato come questa vicenda ci coinvolga tutti «perchè parliamo di diritti fondamentali della persona, parliamo di diritti inalienabili che sono alla base di libertà, giustizia, pace. Riguarda tutti noi perchè riguarda il futuro dei nostri figli, riguarda noi in particolare perchè è un nostro studente, un membro della nostra comunità e come tale, è scritto nel nostro statuto, che noi come Ateneo ci attiviamo costantemente per promuovere e tutelare i diritti fondamentali della persona, perchè riguarda la nostra storia per cui tanti prima di noi hanno combattuto».

Presente in studio anche l’amica di Patrick Zaky, Giada Rossi che dopo aver sostenuto la totale inconsapevolezza del ragazzo rispetto alla possibilità di essere tratto in arresto ha aggiunto: «A Patrick vorrei dire che Bologna c’è, Bologna resta e non lo abbandoneremo mai».