«Le drag sono bandiere di libertà»: i Karma B raccontano un’arte fatta di sacrifici e imprevisti

Dopo venticinque anni passati a calcare palcoscenici con tacchi vertiginosi e abiti sorprendenti, quello di Carmelo e Mauro, in arte Karma B, più che progetto è una vita.

Partiti dalla Sicilia nel 1995 con tanti sogni e ambizioni, i due hanno prima conquistato l’Italia intera e poi il mondo con spettacoli in Messico, Argentina, Stati Uniti e Europa. «Oggi il drag è una forma d’arte mainstream – rivelano a NEG Zone – ma quando abbiamo iniziato era relegata solo ai club o piccole realtà. Ai tempi non esisteva nemmeno il termine drag queen, si era “trasformisti” e si imitavano i personaggi famosi. Noi non imitavamo nessuno, siamo frutto di mille esperienze e copiare non ci è mai piaciuto».

«Siamo rimasti sempre gli stessi – continuano Carmelo e Mauro – ci alziamo la mattina con idee e obiettivi sempre nuovi, e soprattutto siamo costantemente insoddisfatti di quello che facciamo. Solo così si può fare di meglio».

Non solo drag queen, ma anche costumisti, i Karma B cuciono da zero i loro abiti da scena creando delle vere e proprie opere d’arte. Capolavori, apprezzati anche oltreoceano, come la famosa giacca di pelle creata per Manila Luzon e vista nel lip-sync contro Trinity The Tuck in All Stars 4.

«La “Manila Jacket” è stata penso uno dei momenti di più grande orgoglio nella nostra carriera di costumisti – ci raccontano – Abbiamo collaborato con diversi artisti famosi sia come costumisti che come drag. Ogni collaborazione è stata come realizzare un sogno».

Una vita d’arte che non è passata inosservata ai programmi televisivi che fanno a gara per ospitarli. Solo nello scorso anno abbiamo visto i Karma B nel muro di All Together Now e ospiti a Italia Sì. Proprio in quest’ultima trasmissione si sono ritrovati a fronteggiare la caduta di Sandra Milo, che poco prima cantava con loro un medley.

«Il momento della caduta di Sandra è stato uno dei più terrificanti, ma di certo uno dei più imbarazzanti è stata una caduta di Carmelo sul palco dei Magazzini Generali, a Milano, qualche anno fa» scherza Mauro.

Basta guardarli e si nota subito la sintonia dei due, che si sono conosciuti e innamorati in Sicilia e non si sono mai separati, anche se ora non sono più fidanzati da tempo. «I nostri attuali partner accettano il nostro rapporto come si accettano le suocere – scherzano i due ex – A parte gli scherzi, sanno che è qualcosa di imprescindibile e con molta intelligenza ci lasciano i nostri spazi. Noi in cambio però siamo molto bravi a non portare i nostri “drama” dentro casa».

Il rapporto simbiotico tra i due ci ha portato a immaginarli nelle vesti di presentatori di un’ipotetica Italian Drag Race, programma che sembrerebbe essere nelle menti di diversi produttori ma ancora non pronto a decollare. «Si sono fatte molte congetture e possiamo dirti che gli incontri con diverse produzioni sono stati fatti – ci svelano – Chissà se prima o poi arriverà il momento di concretizzare. Possiamo però affermare che lo faremmo pure da concorrenti se fosse possibile, perché amiamo le sfide».

Al momento, però, a causa dell’attuale emergenza sanitaria, il mondo dello spettacolo e di conseguenza quello drag è bloccato. «È un periodo terribile e chissà quando torneremo a poter incontrare il nostro pubblico live – ci dicono – Però nel frattempo abbiamo pensato nuove strategie!». Molte drag queen, infatti, si sono reinventate e hanno trasportato l’intrattenimento nel mondo digitale. Anche i Karma B hanno optato per questa scelta, tanto che li vedremo presto nel Digital Drag Fest.

«Si tratta di un mese di performance di centinaia di artisti del mondo Drag americano, con madrina d’eccezione Michelle Visage – ci raccontano – Il nostro show sarà domenica 26 aprile alle 20 ore italiane e l’incasso ci aiuterà a poter andare avanti con i nostri progetti artistici. Gli americani in questo sono maestri: gli artisti si pagano e sono rispettati per la loro arte. In Italia spesso siamo visti solo come persone che si divertono e sono più fortunate di altre, senza contare i sacrifici che una vita senza sicurezze economiche comporta».

Nonostante l’incertezza economica, però, sono sempre più i ragazzi e le ragazze che vogliono cimentarsi nell’arte del drag. «Le drag sono bandiere di libertà e fare drag, come ogni altra arte, non ha limiti di genere – dicono – A chi vuole iniziare consigliamo di sperimentare, di sbagliare e di scriverci su Instagram perché noi rispondiamo a tutti. Ma non facciamo le “mothers” preferiamo essere viste come due zie divertenti e mezze matte piuttosto».