L’omofobia di Vittorio Sgarbi contro David Parenzo: «po**inaro di me**a, ami davvero prenderlo nel c**o»

Lo scorso giovedì, Vittorio Sgarbi si è scagliato contro il giornalista David Parenzo a suon di insulti diffamatori e, anche, a tinte omofobe.

Tutto inizia nel momento in cui, ospite al programma radiofonico di Radio 24 “La Zanzara”, dove difendeva la sua tesi, cioè quella che occorra “arrestare” Silvia Romano – la giovane volontaria rapita in Kenya ormai quasi 2 anni fa e rientrata pochi giorni fa in Italia – per concorso esterno in terrorismo, l’esperto in storia dell’arte inizia ad essere criticato da Parenzo.

«Questa volta ti sbagli, lei è una vittima. Vedi troppe serie TV», dice Parenzo cercando di difendere la propria opinione. Ma Sgarbi non apprezza la replica: «Se tu fai propaganda per loro, vuol dire che sei pronta a fare quello che ti chiedono, compreso mettersi una cintura di dinamite. Bisogna fare prevenzione, c’è il rischio che venga utilizzata da una banda terroristica per mettere in difficoltà l’Italia. E la conversione di Silvia Romano è come andare a cena con Totò Riina e dire che è stato corretto. Gli amici dei terroristi devono andare in galera».

Parenzo tenta, inutilmente, di frenare l’avanzata simil-valchiriana del critico d’arte affermando che quest’ultima affermazione gli fosse uscita piuttosto male e che non si fosse fatto una grande figura ai microfoni del programma. Ed è in questo momento della puntata che tutto prende la piega che ci si aspetterebbe dal politico.

Vittorio Sgarbi, ormai partito in quarta, rincara la dose: «E tu sei un cretino, un finto ebreo». Dopo quella frase partono epiteti e insulti di ogni genere, nei confronti di Parenzo, segnando ironicamente quasi un record per il critico: in pochi minuti, dalla sua bocca, inizia uno sciorinare di epiteti quali, ad esempio, “terrorista”, “imbecille” e molte altre, riportate da Dagospia. Ma non solo, la fantasia di Sgarbi riesce a toccare mete impensabili, usando parole antisemite e, inoltre, omofobe. «Finto ebreo, po**inaro di me**a, ami davvero prenderlo nel c**o» è l’apice del suo discorso.

Se nel 2020, nel pieno mezzo di una pandemia, l’unico modo di far spettacolo sembra essere quello di invitare certi personaggi nel tentativo di affrontare un dialogo serio e maturo, altro non risulta essere se non un’enorme pagliacciata, l’ennesima firmata Vittorio Sgarbi.

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