! * Cronaca

Milano, dagli insulti omotransfobici alla rissa: coinvolti Iconize e un’amica transgender

Sono passate solo due settimane dall’aggressione omofoba ai danni di Iconize, al secolo Marco Ferrero, avvenuta lo scorso 11 maggio mentre passeggiava insieme al proprio cane a Milano. Nella giornata di ieri, l’influencer si è trovato a dover lanciare una seconda denuncia social, un nuovo caso di omotransfobia verso di lui e Federica Bazzacco, un’amica transgender con la quale era uscito a bere qualcosa la sera prima a Porta Romana.

«Erano le 2 di notte e [ad essere] sincero avevo bevuto due o tre cocktail – scrive Iconize nelle sue Instagram stories – quindi ero un po’ “stupidero”, cioè ridevo con la mia amica, non facevo nulla di male! [Qualcuno a] il tavolo affianco ha cominciato a insultare, usando sempre quella parola che mi fa venire i brividi, “fr**io”», vale a dire lo stesso epiteto con cui era stato insultato la scorsa volta prima di ricevere un pugno.

La reazione di Iconize è stata impulsiva e certamente sbagliata, in quanto ha lanciato una bottiglietta contro il ragazzo che aveva insultato lui e la sua amica. Da lì la situazione è degenerata e, a quel gesto, il ragazzo ha risposto in modo violento, lanciando una sedia di metallo che ha colpito Federica al volto, mentre stava cercando di difendere il proprio amico. I due lamentano, inoltre, il fatto che il ragazzo che li ha insultati e poi violentemente aggrediti non sia stato allontanato dal locale.

Marco ha pubblicato successivamente un video in cui sottolineava quanto sia offensiva la parola “fr**io” offensiva nei suoi confronti ma, soprattutto, per una ragazza transgender che ha superato un lungo percorso fisico e psicologico per la riassegnazione di genere. «Non so cosa mi sia successo, mi si è elettrizzato il cervello in quel secondo, ho preso questa bottiglietta e gliel’ho lanciata addosso. Sicuramente da lì sarà scattato tutto quanto – ha affermato Iconize in un video – Io non ho mai avuto una rissa in vita mia, sono una persona pacifica, però uno non può continuare [a sentirsi dire] “fr**io fr**io fr**io”. Ognuno è libero di far quello che vuole nella propria vita».

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