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Tre attivisti gay uccisi nell’attentato di Reading, polizia non esclude ipotesi omofobia

Lo scorso sabato intorno alle 19, il 25enne Khairi Saadallah, ha accoltellato e ferito diverse persone in un attentato nel parco di Forbury Gardens a Reading, cittadina inglese nella Thames Valley. Tre le vittime, tre amici che chiacchieravano prendendosi il sole dopo una protesta pacifica per il Black Live Matters, verso cui l’attentatore si sarebbe rivolto immediatamente, attaccandoli con ferocia.

James Furlong, insegnante di storia 36enne presso una scuola elementare di Wokingham è stato il primo ad essere stato identificato. Successivamente al suo sono stati aggiunti i nomi di Joe Ritchie-Bennett, americano 39enne di Philadelphia, residente in Regno Unito da 15 anni, impiegato in un’azienda farmaceutica e di David Wails, scienziato, amico dei due.

Tutti e tre gli uomini erano omosessuali e attivisti LGBT+, molto stimati e rispettati in società. Numerose le parole di cordoglio da parte di amici e parenti, tra i quali quelle degli studenti di Furlong che lo ricordano come «un uomo orgogliosamente gay che lottava per l’uguaglianza di tutti». Anche il Reading Pride ha voluto rendere omaggio ai tre uomini, facendo osservare un minuto di silenzio dinanzi al pub Blagrave Arms, frequentato regolarmente dai tre attivisti.

Il profilo di Khairi corrisponde a quello consueto del «lupo solitario», secondo quanto dichiarato dagli inquirenti. L’aggressione, pertanto, non sarebbe ascrivibile a cellule terroristiche, ma è di esclusiva responsabilità di Saadallah. L’uomo era stato rilasciato circa un mese fa dalla prigione presso cui stava scontando la pena per diversi reati tra i quali un’aggressione aggravata da motivi razziali.

Nonostante l’ipotesi che l’attentatore abbia scelto le sue vittime per il fatto di essere omosessuali – per cui è prevista (a differenza che in Italia) l’aggravante per omofobia – al momento non abbia ancora trovato riscontri, essa non è esclusa dagli investigatori, che cercano ancora di fare luce sui motivi dell’aggressione.