Legge contro l’omotransfobia, Forza Italia ripresenta l’emendamento che affossò il ddl Scalfarotto

Sebbene in molti abbiano intepretato l’astensione di Forza Italia nella votazione per l’adozione del testo base del ddl Zan in Commissione Giustizia della Camera come un segno di apertura, i forzisti hanno già piazzato un’importante mina sul percorso verso l’approvazione della legge contro l’omotransfobia e la misoginia.

Oggi Enrico Costa, deputato e responsabile del dipartimento Giustizia di Forza Italia, ha infatti presentato un emendamento che è lo stesso che fece saltare il ddl Scalfarotto, vale a dire un’analoga proposta di legge presentata nella scorsa legislatura.

La proposta emendativa recita: «Ai sensi della presente legge, non costituiscono discriminazione, né istigazione alla discriminazione, la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee e alla libertà delle scelte». Vengono dunque riprese le stesse parole di Walter Verini nell’emendamento che riuscì a spaccare la maggioranza nel 2013.

«Abbiamo presentato un emendamento – afferma Costa – finalizzato a chiarire in modo definitivo i confini della legge sull’omofobia ed a dissipare i dubbi di coloro che ravvisano nella norma un rischio di compressione della libertà di espressione del pensiero».

Se non un tentativo di sabotaggio, quella di Costa è certamente una proposta che andrebbe a indebolire un disegno di legge che è stato ritenuto dal movimento LGBT+ come il minimo sindacale. Risulta così disatteso l’invito di Arcigay, che aveva chiesto ai parlamentari «di risparmiarci il solito balletto di emendamenti finalizzati a svuotare di contenuti la legge, insopportabili innanzitutto perché fatti sulla pelle di tante persone che attendono su questi temi risposte dalle istituzioni, che fino a oggi hanno sempre girato la testa dall’altra parte».

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