Tanto rumore per nulla, alla fine, il comitato organizzatore de Il Gay Più Bello d’Italia 2020 ha deciso che la corona rimarrà ad Antonio Veneziani, l’ex concorrente di Bake Off Italia che negli ultimi dieci giorni ha fatto discutere per le sue dichiarazioni sul Pride in un’intervista a NEG Zone, il proprio orientamento politico, i suoi video porno sui social e per la trovata dello “sfondatour”.
Alle 23 di ieri, un comunicato ufficiale è stato rilasciato sulla pagina Facebook della competizione. «Dopo un’ampia e articolata discussione – si legge – [il comitato organizzatore] ha confermato, all’unanimità, la scelta della giuria di nominare Antonio Veneziani quale vincitore dell’edizione 2020. Siamo certi che la bufera mediatica che si è scatenata sia stata occasione di crescita e confronto per l’intera comunità lgbt».
L’organizzazione ha dunque confermato il voto espresso dalla giuria, di cui hanno fatto parte (tra gli altri) la drag queen Peperita – che, ironia del destino, vedremo nella prossima stagione di Bake Off Italia – e l’ex vincitore Mattia Martone, decidendo però di portare avanti il dibattito che si è creato attorno alla polemica.
«Il comitato organizzatore sta contattando in queste ore diversi esponenti del mondo lgbt – continua la nota – quali: Imma Battaglia, che ha già dato la sua disponibilità, Monica Cirinnà, Alessandro Zan. Questi avranno il compito di rappresentare punti di vista forse diversi da quelli che si estrapolano dai post e articoli del vincitore. In sintesi abbiamo condiviso in pieno il motto: tutti gay, tutti diversi».
Il post ha buttato ulteriore benzina sul fuoco della polemica, che si è inevitabilmente riaccesa, dato che dopo dichiarazioni dell’organizzazione come «ci dissociamo dalle dichiarazioni di Antonio Veneziani in quanto promotori di safe sex e forti sostenitori della legge sull’omotransfobia», la comunità gay si aspettava un epilogo differente. «A sto punto non facevano prima a non cambiare niente beccandosi un po’ di baccano e amen fine della storia? – chiede l’attore e attivista LGBT+ Pietro Turano – No, una tarantella imbarazzante da salotto tv no sense per rimanere fermi allo stesso punto».
Sono tante le domande che sono scaturite da questa vicenda. Un mister gay, oltre a essere bello, deve sposare le istanze del movimento LGBT+? Ha ancora senso un concorso di bellezza siffatto nel 2020? Ma, soprattutto, ci sarà uno sfondatour?
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