Minacce di morte su Instagram alla famiglia dei Papà per Scelta

I blogger di Papà per Scelta sono stati recentemente vittime di minacce omofobe e di morte da parte di una pagina con un elevato numero di follower. «Prossimo obbiettivo?» e l’immagine di un mirino di un mitra che punta dritto alla loro famiglia. Questo il contenuto del meme offensivo diretto ai De Florio.

A questo si sono aggiunti i commenti violenti e omofobi dei seguaci della pagina in questione. «Già è tanto che siete vivi», «Non meriti alcun figlio», «Ti piacerebbe vederti in una bara?» sono solo alcune delle minacce ricevute in questi giorni.

«Quando abbiamo scelto di esporci mediaticamente – scrivono sul loro profilo Instagram i Papà per Scelta – sapevamo che c’era il rischio di incappare in qualche maleducato che usa i social come sfogatoio personale. Solo che quando ti ritrovi un’arma che punta dritto al corpicino dei tuoi figli, fa paura».

«Fa ancora più paura pensare che dietro queste minacce – continuano –  ci siano dei ragazzi giovani. Alcuni minorenni. La prova lampante che l’educazione alle diversità deve partire dalle scuole primarie». La pagina, infatti, sarebbe seguita principalmente da adolescenti. Per non inasprire i toni ed evitare il linciaggio mediatico, però, la coppia ha preferito oscurarne il nome, conscia che non avrebbe fatto altro che alimentare ulteriore odio.

La responsabilità di tale violenza, secondo i due genitori, potrebbe dipendere anche dalle posizioni prese da alcuni politici. «Quando certi signori che siedono al Parlamento – si legge – urlano a gran voce che la gestazione per altri è un abominio o si affannano per renderla reato universale, incoraggiano l’operato dei violentatori verbali».

«Denunceremo, ognuno deve prendersi le proprie responsabilità»

«Ovviamente denunceremo – promettono i blogger – perché arrogarsi il diritto di esprimere il proprio dissenso minacciandoci con un mirino puntato addosso, comporta il dovere di prendersi le proprie responsabilità. Fa paura, ma non cederemo alle intimidazioni di chi vorrebbe zittirci e silenziarci, per preservare il pensiero unico. Fa paura ma continueremo a diffondere la cultura della tolleranza, della gentilezza e del rispetto. Si può fare, lo dobbiamo fare. Soprattutto per i nostri figli!»

La coppia sarà ricevuta domani dalla Polizia Postale che giudicherà se le intimidazioni ricevute siano passibili di provvedimenti o meno.

 

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