Sono mesi che Paola Castriotta, persona queer di Manfredonia (in provincia di Foggia), cerca casa, ma si è trovata davanti tante porte sbattute in faccia: tra chi ha trovato una banale scusa e chi ha avuto la faccia tosta di affermare che non affitta la propria abitazione a «persone come lei», trovare un posto dove vivere è diventata un’Odissea.
Dopo aver perso la madre, nel 2016, ed essere sfrattata dal luogo dove viveva insieme a lei, la manfredonese ha trascorso 4 anni nelle stessa casa in affitto, che adesso deve abbandonare perché il proprietario ha lecitamente deciso di usufruirne personalmente. Sebbene Paola abbia ormai fatto coming out da tanti anni e sia una figura nota in città, per il suo garbo e il suo essere una persona per bene, la sua identità mista al pregiudizio della gente sembra essere un ostacolo invalicabile.
«Pensavo che tutto si fosse calmato – confida in un’intervista a Stato Quotidiano, riferendosi al fatto di essersi integrata nella propria cittadina – ma l’incubo si ripetuto. Ora sono in mezzo a una strada. Ho cercato, sto cercando tutt’ora, ma purtroppo mi si chiudono le porte e non so il come e il perché. Nel trovare casa sono stata anche offesa per la mia diversità. Mi hanno fatto molto male, penso di essere una brava persona».
Paola, che non può contare sull’aiuto dei parenti, ha provato a rivolgersi ai servizi sociali, raccontando le proprie difficoltà, ma afferma di non aver ricevuto ancora alcuna risposta e chiede semplicemente che le venga trovato uno spazio dove vivere, pagando onestamente la pigione. Ricevendo il reddito di cittadinanza, la manfredonese non avrebbe infatti nessun problema a portare avanti l’impegno di un affitto e, nel caso non dovesse percepirlo in futuro, un esponente della Caritas locale ha preso l’impegno di garantire per lei, così come ha fatto per il vecchio affitto. Purtroppo, però, sembrerebbe non trattarsi di una questione di garanzie economiche: a far paura è la sua “diversità”.
In aiuto di Paola è arrivato un appello della musicista trans manfredonese H.E.R., che ha ricordato quanto sia importante la figura di questa persona queer all’interno della comunità con la quale ha fatto coming out negli anni ’70, quando certamente era un atto di grande coraggio. H.E.R. ha poi invitato i propri concittadini di «valutarla per cioè che è», cioè una persona che «ha sempre lavorato onestamente» ed è «amante delle pulizie», quindi in grado di tenere casa nel migliore dei modi.
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1 thought on “Manfredonia, persona queer in cerca di casa discriminata per la sua identità”
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