«Fr**i e pervertiti non devono essere tollerati»: il video choc di un eurodeputato lituano

Se aveva un’infelice battuta dell’eurodeputato belga Johan Van Overtveldt rivolta a un giornalista omosessuale aveva fatto discutere, le parole pronunciate da un collega lituano, Viktor Uspaskich, in un video contro i «fr**i» e i «pervertiti», sono del tutto inaccettabili per un rappresentanti delle istituzioni dell’Unione europea.

L’europarlamentare, nonché fondatore del partito laburista Darbo partija, si è infatti reso protagonista di uno sproloquio omofobo nel quale afferma, in modo critico che «nella maggior parte dei Paesi europei non puoi nemmeno dire il tuo orientamento sessuale [etero] è normale».

«Non voglio che le mie conversazioni siano commentate dai fr**i, perché non sono rivolti a loro – aggiunge poi Uspaskich – Sto parlando di fr**i, pervertiti. Non è una loro colpa avere questa vita, sentirsi come donne che indossano abiti maschili, molti di loro se lo tengono per sé. Ma quelli che si infilano un ca**o sotto una gonna, camminano per le strade e urlano sono fr**i, pervertiti. Loro non dovrebbero essere tollerati».

Il video apertamente omofobo ha indegnato molti esponenti politici europei, tra cui altri membri del suo stesso gruppo parlamentare centrista, Renew Europe, di cui fa parte anche Italia Viva. «Siamo scioccati nello scoprire le osservazioni omofobiche fatte da un membro lituano del nostro gruppo al Parlamento europeo – ha scritto l’eurodeputata francese Irène Tolleret dell’intergruppo LGBTI – Le condanniamo con la massima fermezza e chiediamo l’avvio di una procedura di esclusione. La battaglia delle persone LGBTI è anche la nostra».

Il capogruppo di Renew Europe Dacian Cioloș ha reso noto di aver inviato un’e-mail a Uspaskich chiedendo spiegazioni all’eurodeputato lituano. «Devo insistere affinché tu riprenda queste spregevoli osservazioni omofobe e chiedi scusa sia al pubblico che ai tuoi colleghi di Renew Europe per il dolore che hai inflitto – ha scritto Cioloș – Mi aspetto questo da te entro e non oltre giovedì 14 gennaio a mezzogiorno».