Nel livornese la Lega vuole indagare sulla “stabilità” delle unioni civili

È passato da pochi giorni il 27 gennaio, la giornata della memoria che dovrebbe tenerci lontano dagli errori del passato, vale a dire quelli di catalogare le persone in base all’etnia, l’orientamento sessuale e tutte le altre caratteristiche che sono oggetto di discriminazione. Ma la Lega, il partito che ormai “vanta” in giro per il Paese rappresentanti dichiaratamente omosessuali, riesce come pochi a “dimenticare” e a rendersi protagonista di un’iniziativa che ricorda, a suo modo, quel catalogare le persone, in nome di una presunta diversità e di fantomatici privilegi.

A Collesalvetti, in provincia di Livorno, il capogruppo della Lega Massimo Ciacchini aveva infatti presentato un’interpellanza sulle unioni civili registrate nel comune toscano, avanzata «dal momento che sui cosiddetti matrimoni gay, come tutti ben sappiamo, è in atto una massiccia mobilitazione mediatica e politica con centri finanziari propulsori che vanno perfino ben al di là dei confini nazionali».

Il gruppo comunale del Carroccio, con decisione e senza apparente imbarazzo per l’assurda trovata, chiede «i dati numerici di questo fenomeno nel nostro territorio nell’attualità e nello suo sviluppo negli anni», oltre alle «risorse finanziarie e le agevolazioni comunali eventualmente destinate a queste unioni». Ciliegina sulla torta è l’ultima richiesta, vale a dire «se si è in grado di avere contezza circa la stabilità di queste unioni», forse dimenticando i trascorsi famigliari del leader del proprio partito a livello nazionale (giusto per citare il primo che viene in mente).

«Questa interpellanza è inaccettabile e lesiva della nostra dignità come persone LGBTQ+ – scrive su Twitter il portavoce di Possibile LGBTI+ Gianmarco Capogna – I nostri legami e le nostre famiglie non sono un “fenomeno” da studiare o un numero da mettere in elenco. Sono le nostre vite e non accetteremo di essere schedati, analizzati, “verificati”».

«Di fronte alle idee sgangherate della Lega non ci si abitua proprio mai – commenta Nicola Frantoianni – ma questa volta siamo di fronte a qualcosa di più grave: si esige una vera e propria schedatura nei confronti delle coppie Lgbt, anche con profili sgradevoli sul piano della privacy delle persone». Il portavoce di Sinistra Italiana ha poi anticipato che presenterà «un’interrogazione nei prossimi giorni rivolta alla ministra dell’Interno, perché siano valutati tutti i profili di illegittimità di tale atto e quali provvedimenti possano essere assunti. Ormai il degrado di settori della destra italiana è senza limiti».