Il PD punta ancora all’approvazione del disegno di legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo prima del termine dell’attuale legislatura, tanto da proporla tra i punti del documento programmatico che ha consegnato a Mario Draghi oggi, in occasione della chiusura del secondo giro di consultazioni.
«Molto positivo il documento consegnato dal PD a Draghi – ha twittato il relatore del ddl alla Camera Alessandro Zan – nel solco del pieno europeismo, ponendo come punto anche l’approvazione definitiva al Senato della legge contro l’omotransfobia, misoginia e abilismo. Nessun passo indietro sulla vita e sulla dignità delle persone».
Sono tante le preoccupazioni degli attivisti LGBT+ sull’approvazione della legge, alla luce di un possibile appoggio, o addirittura partecipazione, della Lega e di Forza Italia a quello che sarà il Governo Draghi. In seguito alla caduta del Governo Conte II, Zan aveva scongiurato il voto anticipato, che renderebbe vani i risultati ottenuti finora. «Sarebbe una responsabilità di Italia Viva e di Renzi – aveva sottolineato il deputato padovano – che ha portato avanti un’azione spregiudicata il cui significato è assolutamente incomprensibile per tutti gli italiani».
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