Il primo giocatore a segnare un goal agli europei di calcio del 2021 è anche un campione fuori dal campo: Ciro Immobile, attaccante della Nazionale Italiana, è infatti uno dei primissimi calciatori a esporsi personalmente a favore dell’omogenitorialità e di una legge contro l’omotransfobia.
In un’intervista rilasciata a Vanity Fair alla vigilia dell’esaltante partita contro la Turchia, il giocatore di Torre Annunziata si è schierato dalla parte dei diritti LGBT+ e di quelli delle donne, insieme a sua moglie Jessica Melena, con cui è sposato da 7 anni e ha due bambine e un bambino.
Il discorso sulle famiglie arcobaleno nasce a partire da una domanda sulla loro famiglia. «La famiglia perfetta non esiste – sostiene Jessica – Esistono famiglie che si costruiscono ogni giorno. Anche noi litighiamo per delle cretinate, ma ci riconosciamo uniti proprio dopo le discussioni, nella capacità di capirci e nella forza di venirci incontro». Sebbene i due siano molto credenti, non hanno tuttavia dubbi sul significato di famiglia, che va al di là del riduttivo modello “tradizionale”.
«Se hai da dare amore a un’altra persona, o a un figlio, è giusto poterlo fare – afferma Ciro – Non bisognerebbe nemmeno parlarne come di “famiglie diverse”». Della stessa idea è sua moglie, che aggiunge: «Il figlio è di chi lo cresce, in tutti i sensi. Che si tratti di una coppia uomo e donna, oppure no. Dove c’è amore, c’è una famiglia».
Ciro Immobile, che in passato si è schierato contro la violenza sulle donne, nell’intervista dice di appoggiare assolutamente il ddl Zan e ritiene che i calciatori non si espongano su determinate tematiche per la paura delle conseguenze che una presa di posizione potrebbe avere. «Ha mai sentito un calciatore parlare di politica? – chiede al giornalista Federico Rocca – Quando posso sostenere messaggi coerenti con il mio pensiero, non mi tiro indietro».
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1 thought on “Euro 2020, Ciro Immobile dalla parte del ddl Zan e delle famiglie arcobaleno”
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