La sfida tra Germania e Ungheria che si è tenuta ieri sera a Monaco non è stata solo un’esaltante partita che ha deciso l’accesso agli ottavi di finale ai tedeschi e l’eliminazione dei magiari. Ma è stata soprattutto teatro di uno scambio di messaggi: le bandiere arcobaleno dei tifosi teutonici contro i cori omofobi della curva ungherese, la fascia da capitano rainbow al braccio di capitan Neuer contro il no comment dei giocatori rossobianchi (fatta eccezione per il portiere Gulacsi).
Le offese dagli spalti non sono state qualcosa di inedito: i supporter ungheresi avevano già intonato cori omofobi nei precedenti due match, quello con il Portogallo (in cui era stato preso di mira Cristiano Ronaldo) e quello con la Francia. Urla anti-sportive che non erano passate inosservate inosservate, costringendo la Uefa ad avviare un’indagine e che potrebbero costare al tifo ungherese la squalifica nelle qualificazioni ai mondiali, come già accaduto al Messico.
Ma a dare una lezione di civiltà e uguaglianza agli ultrà avversari ci ha pensato il centrocampista tedesco Leon Goretzka, che in occasione del decisivo goal del 2-2, arrivato soltanto all’84esimo minuto, ha esultato rispondendo all’odio che era arrivato dagli spalti facendo il simbolo del cuore con le mani. Momento che il calciatore ha deciso di ricordare dopo la partita con un post su Instagram, scrivendo un breve ma incisivo «diffondi l’amore».
Brutal body slam to thank #Goretzka for scoring. #GERvHUN #GermaniaUngheria pic.twitter.com/DCGybtxbYD
— Chris Carr 💙 (@Mungkystuff) June 23, 2021
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