da Eduardo Leite (Twitter)

Brasile, il candidato alle presidenziali Eduardo Leite fa coming out: «Sono gay e orgoglioso»

Uno dei principali politici brasiliani, il governatore del Rio Grande do Sul Eduardo Leite, ha fatto coming out come gay in diretta televisiva.

Durante un’intervista per il programma Conversa Com Bial, sull’emittente nazionale TV Globo, infatti Leite ha dichiarato pubblicamente per la prima volta di essere omosessuale. «In questo Brasile, con poca integrità al momento, dobbiamo discutere di cosa siamo, in modo che sia chiaro e non abbia nulla da nascondere – ha detto Leite – Sono gay e ne sono orgoglioso. Non l’ho mai detto, ma non l’ho nemmeno mai negato. Non ho mai cercato di far credere alla gente che fossi un personaggio diverso. Sono orgoglioso della mia integrità».

Il politico correrà alle primarie del Partito della Social Democrazia Brasiliana (Psdb) per designare il candidato alle elezioni presidenziali del 2022. Se dovesse vincere, diventerebbe il primo presidente brasiliano dichiaratamente gay. Una nazione non semplice da governare, soprattutto tenendo conto della legittimazione dell’omotransfobia che sta veicolando l’attuale presidente, Bolsonaro.

Lo stesso Leite, il mese scorso, si è trovato a essere vittima dell’omofobia di quest’ultimo. Bolsonaro, infatti,  ha suggerito ai suoi sostenitori che il governatore avrebbe potuto nascondere risorse federali nel suo ano. La rivelazione di Leite ha suscitato un’ondata di sostegno da parte di attivisti e colleghi politici. «Voglio il tuo successo e ti faccio i miei auguri – scrive su Facebook l’attivista LGBT Toni Reis. – Hai fatto la storia, sono molto emozionato».

«Conosco il dolore che rappresenta la prigione dell’armadio, in particolare in un ambiente conservatore come la politica – ha twittato Fabiano Contarato, primo senatore apertamente gay in Brasile  – Tutti dovrebbero trovare il momento giusto per compiere questo gesto. Sii felice». Leite ha, quindi, ringraziato le persone per il sostegno ricevuto. «Gli innumerevoli messaggi di affetto e sostegno che sto ricevendo – ha twittato –  mi lasciano assolutamente convinto: l’amore sconfiggerà l’odio!».

Le polemiche

Il coming out pubblico di Leite, però, ha fatto storcere il naso ad alcuni. Diversi attivisti LGBT+, infatti, ricordano come Leite avesse sostenuto Bolsonaro durante le elezioni del 2018, nonostante l’omofobia del presidente fosse già nota.

Jean Wyllys, primo membro apertamente gay del congresso brasiliano, ha addirittura affermato che Leite non si è mai pentito di aver sostenuto Bolsonaro. «Non faccio parte di coloro che stanno commemorando questo tipo che esce allo scoperto come se fosse un grande risultato per la comunità LGBT brasiliana – ha dichiarato – Leite ha avuto molte opportunità di difendere la comunità LGBT e non l’ha fatto. Al contrario, è stato bolsonarista fino a ieri. Probabilmente lo è ancora oggi, perché in nessun momento lo ha ritrattato».

Renan Quinalha, avvocato e attivista LGBT, invece, ha dichiarato di essere turbato da alcune parole del discorso di Leite. Durante il coming out, infatti, rifacendosi alle parole di Obama, ha dichiarato di preferire descriversi come «un governatore che è gay», anziché come «un governatore gay». «Non è solo un gioco di parole – dice Quinalha – Sta chiaramente tracciando una linea di demarcazione tra certe esistenze gay che sono legittime e altre che non lo sono. Persone che non potevano avere un titolo, prima della parola gay, sono state spesso vittime di violenza».