Drag Race Italia, dallo Snatch Game agli 80s: le pagelle del quarto episodio

Arrivati al giro di boa, la quarta puntata di Drag Race Italia viene anticipata di due giorni rispetto al solito, forse per metabolizzare al meglio tutto ciò che questo ricco episodio ha da offrire: dall’horror del trucco al buio alle risate dell’iconico primo Snatch Game italiano, passando per le due dolorosissime eliminazioni. Come di consueto, a episodio terminato, la nostra redazione si è riunita per formulare le discusissime pagelle di NEG Zone.

Le Riche: Se nelle ultime puntate sembrava non riuscire a trovare la propria chiave per lasciare il segno nello show, in questo episodio è protagonista, mettendo in scena una Valeria Marini che è all’altezza delle altre imitazioni della soubrette. Riesce a inserirsi benissimo negli spazi con delle battute che ci hanno fatto rotolare, soprattutto quella sulle “frange” dell’abito di Ava. Anche l’abito per la runway è ben costruito. Anche se per la prima volta la nostra prima classificata non coincide con quella dei giudici – soprattutto per via del provvedimento disciplinare – la sua vittoria è un meritatissimo riscatto. Voto 8.

Farida Kant: Anche se la Celentano – vecchia conoscenza del ballerino out of drag – non è l’imitazione più divertente o innovativa delle sette, è decisamente fedele all’originale e aggiunge qualcosa a un parterre in cui ci sono troppi personaggi simili tra loro. Ci lasciano un po’ l’amaro in bocca i commenti durante e dopo il lip sync tra Ava ed Enorma: se c’è un momento adatto per il “volemose bene”, è quello in cui una concorrente che poteva ambire alla vittoria finale viene eliminata. Non possiamo non sottolineare, ancora una volta, come gli abiti della regina salentina svolgono una gara a parte. Voto 8.

Luquisha Lubamba: Anche la queen bolognese non eccelle in sportività nel momento in cui Enorma si gioca la permanenza nello show, con un atteggiamento un po’ in contrasto con la leggerezza del proprio personaggio. La sua Elettra Lamborghini è molto fedele all’originale e regala molta allegria. Come essa stessa si dice consapevole, l’abito 80s non è sicuramente tra i migliori della sfilata. Voto 6.5.

Elecktra Bionic: Imbattibile nelle mini challenge e adorabilmente bionda, la queen di Beinasco dà vita a un’imitazione solida e divertente di Francesca Cipriani. A differenza della scorsa puntata, la queen che sui tacchi supera i 2 metri riesce ad emergere nei vari momenti dello show e porta sulla passerella uno dei migliori abiti nel tema degli anni 80. Voto 8.

Ava Hangar: L’idea di partecipare allo Snatch Game con entrambe le gemelle Kessler è geniale, ma la realizzazione rappresenta un’occasione mancata. A nostro avviso, con le sue potenzialità teatrali, se le sarebbe dovute giocare meglio, caratterizzandole una diversa dall’altra, ad esempio fingendo di consultarsi con se stessa. Entrambi i suoi abiti sfoggiati in questo episodio sono belli nella loro semplicità e convincono nella loro ricercatezza. Scopriamo in lei una lip sync assassin, una qualità da non sottovalutare e che potrebbe portarla in finale nonostante le difficoltà delle ultime due puntate. Voto 6.5.

Divinity: La scelta di imitare Belen, senza riuscire a discostarsi abbastanza dall’iconica parodia di Virginia Raffaele, si rivela un’arma a doppio taglio (forse messa in crisi dai consigli in werkroom). Durante lo Snatch Game, non riesce a ritagliarsi i propri spazi, a differenza della passerella, dove è una delle queen che riesce meglio a far brillare gli anni 80, con uno dei suoi abiti più belli. A differenza di quanto avvenuto nella prima puntata, in questo lip sync i tempi non sono i più giusti e la foga di prendersi la scena la porta a interpretare “Kobra” un po’ meno bene di Ava. La sua eliminazione è una grande perdita, ma siamo certi che sentiremo ancora parlare della barbie napoletana. Voto 7.

Enorma Jean: Se l’idea di portare allo Snatch Game Rita Levi Montalcini è geniale, la sua parodia lo è ancora di più: la battuta sul Senato ci ha steso. Non abbiamo potuto apprezzare la sua sfilata per esprimere un giudizio sui suoi anni 80, dove sicuramente il suo percorso sarebbe stato in discesa. La sua insistenza su quanto accaduto in werkroom è un po’ esasperante, bisogna ammetterlo. Così come non abbiamo apprezzato la battuta sulla “travestita” e abbiamo trovato giusto l’esito del lip sync contro Ava. Nonostante tutto, è per la seconda volta la nostra preferita. Voto 8.5.

Panel dei giudici e ospiti: Se c’è un giudice a lasciare il segno in questo quarto episodio, si tratta di Tommaso Zorzi, che modera egregiamente un complicato Snatch Game e risulta sincero e puntuale nelle proprie critiche (voto 8). Priscilla trova il modo di spiegare meglio la propria posizione sulla questione della camionista, mandando il giusto messaggio, anche se si ha la sensazione che rimanga troppo spesso un passo indietro in favore dei suoi colleghi: sarebbe il caso di ricordare chi è la regina (voto 7). Molto bene anche Chiara Francini, anche se in questo episodio non ha trovato, a nostro avviso, la miglior collocazione all’interno dello Snatch Game, con interventi meno concisi di quello che la prova richiederebbe (voto 7). Rettore, Giancarlo Commare e Vincenzo De Lucia danno il proprio contributo, dal punto di vista di tre generazioni e carriere diverse, ma siamo lontani dagli ospiti di settimana scorsa (voto 6.5).

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