Il premier gay sposato del Lussemburgo si confronta con i leader arabi sulle leggi anti-LGBT

Quanto è bella la diversità e quanto da questa abbiamo da imparare. Tempo fa fece il giro dei social la foto del “First gentleman” in posa con le first lady; quella foto era di una bellezza dirompente, valeva più di mille parole. Era quel nuovo che molti guardano con schifo, per me è quel nuovo che fa sperare.

La foto virale di Gauthier Destenay insieme a 9 first lady

Il beato tra le donne era il marito di Xavier Bettel, Premier del Lussemburgo. La foto era stata scattata in occasione di un vertice Nato a Bruxelles; in un altro occasione anche il nostro Presidente della Repubblica, aveva avuto modo di conoscere il first gentleman.

Xavier Bettel con il marito Gauthier Destenay

Oggi Bettel torna a far parlare di sé: ha affrontato il tema dell’omofobia in un summit con Paesi arabi che puniscono l’omosessualità con la pena di morte. Il premier ha ricordato ai presenti di essere dichiaratamente omosessuale e sposato. I giornalisti riportano una reazione gelida degli altri leader, successivamente il premier ha commentato su Twitter: “Restare in silenzio? Non ci ho neanche pensato”. Non possiamo che tributare un grande “grazie” a quest’uomo.

In un momento in cui si considera il coming out come un passo indietro, questi gesti fanno bene al cuore. Il mondo (non solo quello non occidentale) ha ancora qualche passo avanti da fare.

Finché esisteranno Paesi che puniranno con la pena di morte l’omosessualità, finché ci saranno atti discriminatori verso un qualunque “diverso” o finché qualcuno sentirà l’esigenza di nascondersi: i coming out e gesti quali quelli di Xavier saranno terribilmente utili. Utili a smuovere le coscienze, utili a fare il punto della situazione, utili a dare speranza a chi ha ancora paura di essere sé stesso.

Fabrizio Procopio

 

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