Il Re è nudo, ma l’elettorato è cieco

Signore e signori: se siamo questo io ho paura. La democrazia è un gioco a chi la spara più grossa, vince chi riesce a trascinare più elettori; andiamo dall’abolizione dell’ICI di Berlusconi passando per gli 80€ di Renzi, terminando con il Reddito di Cittadinanza. Se spararla grossa per convincere è il lavoro del politicante di bassa lega, il lavoro dell’elettorato è non credere ciecamente a tutto. Senza ombra di dubbio abbiamo perso la capacità di discernimento. Il problema non è votare a destra, a sinistra o posizioni dubbie, il problema sono i contenuti: abbocchiamo a tutto, non abbiamo spirito critico.

Se un signor nessuno come Luigi Di Maio, sale su un balcone a festeggiare l’abolizione della povertà lo crediamo; poi ci sciocchiamo se il Reddito di Cittadinanza che ci aspettavamo non è altro che quattro spiccioli. Votiamo il Capitano che bacia il rosario in Piazza Duomo a Milano e lo rifà festeggiando il voto, votiamo chi diffonde odio verso il diverso, votiamo quello dei porti chiusi per un capriccio senza che esista alcun provvedimento effettivo di chiusura. Votiamo il cuor di leone che però scappa dai processi, votiamo Giggino che nella vita non ha fatto nulla ma che dall’oggi al domani è Ministro del Lavoro. Abbiamo dato il 40% a Renzi perché in fretta e furia ci ha dato 80€ in più in saccoccia.

Striscioni censurati, voli di Stato usati per fare campagna elettorale. Propaganda becera e complottismo, onestà in base a come ci si sveglia la mattina, antivaccinisti con morbillo party e teorie antiscientifiche. Un’opposizione assente che raccatta voti nella logica del “siamo il meno peggio”, senza però una proposta vera e forte contro il populismo.
Stamattina ci siamo svegliati con la Lega primo partito del paese, il Movimento Cinque Stelle tiene ancora al Sud ed il PD solo in Toscana ed in alcune grandi città. Le forze di governo hanno quasi il 50% dei consensi, il governo è forte nonostante governi male ed in maniera farlocca facendo solo propaganda.

Il PD ha sorpassato M5S, Di Maio da la colpa all’astensione quando l’affluenza è in crescita. A naso però la sinistra (o presunta tale) non cresce per suoi meriti, ma per demeriti altrui. In campagna elettorale di Europa si è parlato poco, era un test per la politica interna; in Europa per fare qualcosa bisogna contare sugli altri Paesi. Alla situazione attuale il governo del continente sarà ancora in mano ad un accordo Popolari-Socialisti. L’Europa è chiamata ad avere un ruolo (serio) per arginare i venti del populismo, l’UE deve convincere che è ancora utile essere dentro e che senza di essa il futuro è più difficile.

In Gran Bretagna in piena bufera Brexit (con May dimissionaria), vince il Brexit Party di Farage. Ogni commento è superfluo.
Ogni popolo merita i leader che elegge, noi oggi siamo questo e ci meritiamo questi risultati. Per chi spera in un Paese libero e non schiavo della propaganda e della politica da quattro soldi, oggi è un giorno triste.

 

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