Bastano due ballerini che eseguono una coreografica sulle note di Hallelujah di Leonard Cohen nel Santuario di San Pietro Apostolo di Montreal a generare l’indignazione dei cattolici omofobi sul web.
Si tratta di un corto di Matthew Richardson registrato nella chiesa della città del Quebec e che prende il titolo dalla colonna sonora. Il regista spiega che «per molti nella comunità LGBTQ, questo pezzo è un riflesso della lotta e del rifiuto che spesso sentiamo» e che il suo messaggio «è che la religione dovrebbe ispirare più gentilezza e braccia aperte, anche verso coloro che potresti non capire».
È proprio questo quello che i due ballerini comunicano con i loro corpi, in una danza dal grande pathos e priva di volgarità. Ciò nonostante, il quotidiano canadese LifeSiteNews parla di «danza omoerotica sacrilega, un atto profano e peccaminoso» e descrive i ballerini – che a differenza del Cristo in croce indossano degli slip e una canotta – “seminudi”, a cui fa eco in Italia il sito Osservatorio Gender.
A rispondere alle polemiche sono gli stessi utenti sotto al video di YouTube, ai quali apre le file il commento di Tuel che riceve più di 2.300 like. «In primo luogo – scrive l’utente – la maggior parte degli abiti da ballo è aderente al corpo a causa del fatto che la danza richiede la capacità di muovere liberamente gli arti. In secondo luogo, la danza non è sessuale, nessuno dei comportamenti mostrati in questo video era intrinsecamente sessuale in alcun modo. Tutti i movimenti erano quelli dell’amore e dell’ammirazione. E terzo, non conosco altre chiese, ma nella mia chiesa il palcoscenico nell’altare è un luogo di comunicazione ed espressione. Un posto dove parlare con la tua congregazione e con Dio».
HALLELUJAH – A Circus/Queer Film [Gay Love, Hate & Religion.]
Leggi anche: Tango Queer: apre a Catania la scuola di ballo dove non esistono ruoli

32 anni, ricercatore, dunque nerd per deformazione professionale. Fidanzato da 6 anni in terra sabauda, ha sostituito ormai da tempo le app di acchiappo con quelle di food delivery. Le sue due principali passioni sembrerebbero inconciliabili: musica indie e trash TV.
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