Giulia, una ragazza lesbica trentunenne di Potenza, è stata aggredita da due bulli. Dopo una indecisione iniziale, la giovane ha deciso di rendere pubblica la vicenda sui social per mandare un messaggio forte e non darla vinta agli aguzzini.
«Era mercoledì sera, cammino a piedi, in questa meravigliosa città di Potenza, con le mie cuffiette blu nelle orecchie, sento qualcuno blaterare verso di me, non capendo cosa stesse accadendo, mi tolgo le cuffiette e vedo due ragazzini che, attraversando la strada e si mettono di fronte a me, intralciandomi il passaggio. Chiedo loro che problemi avessero e dopo due spintoni che mi hanno atterrata, ancora cosciente sento una frase: “Le persone come te devono morire, vuoi fare il maschio? E mo’ ti faccio vede come abbuscano i maschi”», ha scritto Giulia su Facebook.
Dopo essere svenuta per le percosse, la ragazza decide di tornare a casa e non recarsi in ospedale. L’indomani, però, notando che il sangue non accennava a fermarsi decide di farsi curare, come ha raccontato su Facebook: «Il naso non cessava di perder sangue e decido di andare in ospedale, la denuncia parte d’ufficio. Ora. Dopo tutto questo, ditemi, il mio orientamento sessuale è affare di politica? Sono forse una sovversiva che merita di essere ridotta così da due piccoli teppisti di probabile inclinazione fascista? Credevo di aver superato quella fase, quando già nel 2009 venivo aggredita in villa, ma mi sbagliavo».
«Passa il tempo, ma non passano le schifezze dovute ad un’ignorante ineducazione – continua Giulia nella sua denuncia social – Sarà colpa dei ragazzini, si, ma anche i genitori dovrebbero pensare ad andare a cogliere broccoli e non a fare figli, se questi sono i risultati». Su Facebook sono state rese pubbliche anche le foto del volto tumefatto della giovane e il referto medico in modo che le conseguenze di questo atto omofobico possano arrivare a più utenti possibili. «Ció che avete fatto a me non deve ma più essere fatto ad essere umano», il monito conclusivo della ragazza.
«Viviamo un preoccupante tribalismo dei rapporti: la sopraffazione ed il disprezzo verso l’Altro, portatore di una Diversità sono ormai all’ordine del giorno – ha commentanto Morena Rapolla, Presidente dei Arcigay Basilicata a SassiLive.it – Questo episodio testimonia la difficile situazione presente anche sul nostro territorio: Giulia, aggredita e picchiata con ferocia, è svenuta in una pozza di sangue ed ha riportato importanti conseguenze che la stessa ha mostrato sul suo profilo Facebook, denunciando l’accaduto e dimostrando quel coraggio necessario al contrasto dell’odio omolesbotransfobico. Mi sento di dirle grazie anche a nome di Tutti i cittadini e le cittadine per bene che in queste ore si sono strette intorno a lei, con messaggi di solidarietà ed appoggio». Ha commentato la notizia anche Gianmarco Capogna, portavoce di Possibile LGBTI+:«La spirale di violenza che colpisce le persone LGBTI non si arresta, anzi, aumenta giorno dopo giorno ed è inaccettabile che il nostro Parlamento non metta all’ordine del giorno della prima seduta utile, la discussione e l’approvazione di una legge contro l’omo-bi-trans-fobia».

23 anni, nasce in una cittadina al centro tra Roma e Napoli. Cresciuto a suon di trash e teen drama, cerca ora di darsi un’aria da intellettuale. Laureato in filosofia, futuro disoccupato.
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