Diritti LGBT+, governo accetta 16 raccomandazioni Onu ma non quella sull’omogenitorialità

Lo scorso novembre a Ginevra le delegazioni di 121 Paesi hanno sottoposto delle raccomandazioni all’Italia, nell’ambito della Revisione Periodica Universale (Upr) per la trentaquattresima sessione del Gruppo di Lavoro. Su un totale di 306 raccomandazioni, raccolte in un documento ufficiale distribuito nella sessione del 6 novembre e adottato in quella dell’8 dello stesso mese, il nostro Paese ne ha accettate ben 292.

Questa risposta del Governo italiano è stata resa nota dalle Nazioni Unite, che ha reso nota anche la reazione positiva dei rappresentanti del nostro Paese rispetto alle raccomandazioni riguardanti la comunità LGBT+. Infatti, sono ben 16 le annotazioni accettate sulle 17 presentate. Tra le principali troviamo quella riguardante la necessità di una legge contro l’omotransfobia e la protezione dei rifugiati LGBT+.

Per quanto riguarda la diciassettesima raccomandazione, avanzata dall’Islanda, riguardante la necessità di riconoscere la genitorialità per due genitori dello stesso sesso e la possibilità di accedere all’istituto dell’adozione per coppie omosessuali, il Governo si è limitato a prenderne nota, senza accettarla formalmente. «Ancora una volta si decide di non occuparsi delle centinaia di bambini che vivono con due mamme o due papà. Bambini fantasma per questo governo, come per i governi precedenti» ha dichiarato il presidente di Famiglie Arcobaleno a GayNews.

Sulla questione si è espresso anche Yuri Guaiana, presidente dell’Associazione Radicale Certi Diritti e coordinatore del lavoro di advocacy relativo al terzo ciclo dell’Upr, che ha dichiarato: «Delude profondamente, invece, la scelta dell’Italia di limitarsi a prender nota della raccomandazione dell’Islanda sulle adozioni e la genitorialità arcobaleno. Sul diritto all’uguaglianza e dei figli dei genitori dello stesso sesso ad avere entrambi i genitori riconosciuti non si transige e continueremo a batterci per ottenerlo».

 

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