La fidanzata di un ragazzo bisessuale cerca un terzo su Grindr: «Lui è troppo timido»

Quando ho conosciuto Cinzia, quello che mi ha colpito di lei è stata la sua schiettezza. «Il mio fidanzato è troppo timido per usare quest’app – diceva nel suo profilo Grindr – cerchiamo un ragazzo con cui instaurare un normale rapporto d’amicizia».

Incuriosito dal fine della ricerca poco consueto, ho deciso di contattarla per saperne di più. «Da quando siamo una coppia, abbiamo avuto un sacco di problemi nel coltivare amicizie nel mondo LGBT+ – si confida – A Simone, il mio ragazzo, ne sono state dette di tutti i colori: che non si accettava, che sono una copertura, che era confuso e che quella con me era solo una fase».

Come detto più volte, il problema della bi-erasure, ovvero la tendenza a rendere invisibili i bisessuali trattandoli come “gay repressi” o semplicemente negandone l’esistenza, è uno degli scogli che la comunità LGBT+ non riesce ancora a superare. Quando un ragazzo bisessuale, poi, instaura una relazione con una ragazza, è come se la coppia venisse ostracizzata dalla comunità.

Questo è quello che è accaduto a Cinzia e Simone che, da quando si sono messi insieme, hanno dovuto affrontare ogni giorno la diffidenza di quelli che un tempo pensavano fossero amici. A peggiorare le cose, mi racconta, il fatto che lei e il ragazzo, entrambi bisessuali, vivano una relazione aperta. Molte insinuazioni sulla “confusione” di Simone erano avallate dal fatto che lui facesse sesso con altri uomini non coinvolgendo Cinzia in questi rapporti.

«Il vero guaio è stato quando un ragazzo che frequentava Simone si è innamorato di lui e voleva farci lasciare – dice Cinzia – Io ero in una fase delicata, perché avevamo deciso di aprire la coppia da poco e, non sentendomi serena, ho chiesto più volte di conoscerlo senza risultati. Non volevo un triangolo. Ci sono rimasta male che lui non accettasse che potevamo essere entrambi partner del mio fidanzato».

Gestire la gelosia, come si può immaginare, non è semplicissimo in questo tipo di rapporti e Cinzia, come diceva, era all’inizio di questo percorso. «Molti, nonostante ci presentiamo come coppia e dicano di capire la nostra relazione, cercano un tipo di rapporto esclusivo con uno dei due e non inclusivo con entrambi – mi racconta – Le emozioni e tutto ciò che ti hanno insegnato nella vita giocano a sfavore di una relazione poliamorosa. Capire che esiste un altro binario al di là della monogamia non è semplice, ci vuole tempo, le persone giuste, i libri giusti».

«Leggere “La zoccola etica” mi ha cambiato la vita – mi rivela – Ho capito che esistono percorsi paralleli a quelli che vediamo e che sono altrettanto validi. Ho scoperto che più amore e sesso si dà più se ne riceve».

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