Foto: RTV Slo

Fabio Tuiach: «Lgbt, servi di Satana e Soros, sono la maggioranza, cattolici la minoranza»

Fabio Tuiach soffre il minority stress di essere un cattolico, a suo dire, anche se la sensazione è che abbia semplicemente difficoltà con la statistica e, date le sue tesi, con la scienza in generale.

L’ultima sparata del consigliere triestino, osservato attentamente su Vero da Gayburg, è quella secondo cui, a differenza dell’Ungheria di Orban che legifera la transfobia e della Polonia che istituisce le “zone senza LGBT”, in Italia i cattolici sarebbero una minoranza succube della maggioranza delle persone omosessuali, bisessuali e transgender.

L’ossessione anti-gay di Tuiach spunta, ancora una volta, all’interno di una questione che con le persone queer non c’entra nulla. La contrapposizione di cattolici e LGBT viene usata, infatti, dopo che Elena Danielis del M5S si è lasciata scappare un «pu**ana Madonna» durante la videoconferenza del consiglio comunale per un litigio in famiglia.

Tuiach coglie quindi al balzo l’incidente della consigliera grillina del Comune di Trieste per spargere ulteriore odio omofobico. Dopo l’infelice uscita sul sesso anale, ora l’ex pugile associa gli omosessuali al satanismo e a fantomatiche lobby.

«Nessuno dice nulla, non se ne farà un caso nazionale, i cattolici non minacciano di fermare le petroliere come hanno fatto gli Lgbt, non arriverà Striscia La Notizia (come nel suo caso, ndr) e il sindaco non sarà costretto a scusarsi in nome della città – scrive Fabio Tuiach – I cattolici sono una piccolissima minoranza che può essere insultata, gli LGBT, servi di Satana, di Soros e Zuckerberg sono la maggioranza e comandano l’Italia… Sono disgustato, felice di essere perseguitato e di andare contro corrente».

Non sappiamo in quale Paese viva il consigliere di estrema destra, ma se guardasse qualche TG si accorgerebbe della forte presenza di personaggi cattolici a disquisire di temi fuori dalla loro competenza, come l’epidemiologia, vedrebbe anche la diretta della Protezione Civile venire interrota per mandare in onda la preghiera del Papa in Piazza San Pietro. Inoltre, a differenza dell’omotransfobia per cui non esiste ancora una legge, bestemmiare è punito con una multa fino a 309 euro.

Se, come dice Tuiach, in Italia a comandare sono le persone LGBT, allora lo stiamo facendo sicuramente male.

 

 

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