Foto: Elsa Morante (Wikipedia)

L’isola di Arturo di Elsa Morante: il libro LGBT+ del mese ce lo consiglia Salvini

L’isola di Arturo. Elsa Morante

In questi giorni di forzata casalinghitudine in molt* hanno terminato le letture che avevano a disposizione e, nell’attesa del provvidenziale “pacco” in arrivo con libri e riviste di vario tipo ordinate online, hanno rovistato nella propria libreria alla ricerca di qualcosa da rileggere. Capita così di rispolverare grandi classici, come dimostrano anche i tweet di alcuni politici.

Andrea Scanzi guarda che assist…

Slået op af Fabio SalamidaSøndag den 12. april 2020

 

È il caso de L’isola di Arturo, bellissimo ed importante libro che, nel 1957, valse il premio Strega ad Elsa Morante. In una Procida arcaica e verghiana si narrano le vicende di Arturo e del suo coming of age, tra l’amore verso la giovane matrigna e l’ammirazione verso il padre che, si scoprirà, si strugge d’amore per un carcerato.

Proprio il tema dell’omosessualità del padre del protagonista, ed il modo in cui viene raccontata, costituiscono una novità nel panorama letterario italiano del periodo. Ad eccezione di Pasolini che, con il suo “Ragazzi di vita” del 1955, denuncia una situazione socio-culturale nota ma nascosta, in pochi avevano affrontato la tematica omosessuale.

Esemplificativi sono due romanzi. Ne “Il quartiere” di Vasco Pratolini (del 1945) dove Gino è, tra il gruppo di amici, il personaggio più irrequieto in cui l’omosessualità e indissolubilmente legata ad un’anima subdola che lo conduce all’omicidio. In “Agostino” di Alberto Moravia (del 1944) invece, l’attrazione verso un altro uomo rimanda a problematiche psicologiche e di confusione ed inadeguatezza riguardo alla propria sessualità che coinvolgono il protagonista.

Ci si chiede dunque quali possano esser stati i riferimenti culturali e letterari per la figura di Wilhelm, il padre italo tedesco di Arturo. Penso che l’intensità ed il lirismo del sentimento d’amore si possano ritrovare, in quegli anni, in un film di Jean Genet, “Un chant d’amour”, e nelle poesie di Sandro Penna che, in un suo componimento, sembra descrivere una situazione attuale che in questi giorni tutti noi abbiamo vissuto: «È pur dolce il ritrovarsi per contrada sconosciuta. Un ragazzo con la tuta ora passa accanto a te».