Ragazza, donna, altro. Bernardine Evaristo. Big Sur edizioni, 2020
Se sei donna, queer e nelle tue vene scorre sangue coloniale allora ogni azione pubblica che tu compi è politica. Questo è indubbiamente uno dei messaggi che emergono da questo libro che tasta la situazione del fermento culturale femminista, o meglio, transfemminista oggi in Gran Bretagna.
Costruito attorno alle vicende di donne appartenenti a diverse classi sociali e che si muovono in differenti momenti cronologici, il libro è un patchwork narrativo che ha però il suo fulcro in Amma, drammaturga che, dopo una vita trascorsa nel sottobosco del teatro underground londinese, debutta al National Theatre con il suo ultimo spettacolo “L’ultima amazzone del Dahomey”, entrando così nel circuito culturale mainstream inglese.
Accanto alla storia di Amma si sviluppano le vicende di una serie di figure che, in prima persona, vivono la difficile situazione di appartenere ad una categoria, o ad una somma di categorie, che la società etero-normativa, maschia e “bianca” tende ad emarginare.
Attraverso il racconto del loro vissuto partecipiamo quindi al riscatto sociale, culturale ed economico di questi personaggi, mai banali e, soprattutto, profondamente credibili e reali. Un libro importante dunque che, proprio in virtù del suo valore, porta ad essere indulgenti su alcune sviste nella traduzione che, in alcuni passi, declina al maschile lavori e professioni riferite a donne.
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