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Fabio Tuiach contro i siti LGBT+: «Sono un bell’uomo, ma lasciatemi in pace»

Un vanitoso Fabio Tuiach torna a parlare di uno dei temi più gettonati sulla sua bacheca di VK – il social network russo a cui affida le sue “riflessioni” dopo il blocco di Facebook -, vale a dire i «gay che si sfondano il cu*o».

L’attenzione per l’argomento del sesso anale tra uomini inizia alcuni mesi fa, quando il consigliere di estrema destra del Comune di Trieste scrisse delle affermazioni offensive nei confronti degli uomini omosessuali, affermando che «si sfondano il cu*o e litigano quando manca la vasellina (sic!)», per poi assicurare che aveva accertato su YouPorn in che modo facessero sesso.

Oggi, Tuiach torna a usare quell’espressione volgare, da cui hanno preso le distanze anche gli scaricatori di porto triestini, nell’ennesimo attacco social nei confronti delle persone omosessuali e, in modo particolare, contro i siti LGBT+ come Gayburg – che ha dedicato al consigliere ultracattolico decine di articoli – e il nostro, per aver riportato le sue gravi affermazioni, a suo dire in modo distorto.

«Ogni giorno da mesi diversi siti gay prendono un mio post su VK e fanno un’articolo (sic!) mettendomi in bocca – scrive l’ex pugile – parole che non ho detto perché devono far credere a tutti che il probema principale dell’Italia è l’omofobia scatenando così tutte le decine di milioni di gay». Teniamo a precisare che, per riguarda NEG Zone, ci siamo sempre limitati a virgolettare le testuali parole di Tuiach, riportando gli screenshot.

Il consigliere triestino prosegue citando colui che alcune settimane fa ha messo in correlazione l’omosessualità con l’insorgere della pandemia di Covid-19: «Se cito l’arcivescovo Viganò però non dovete dare la colpa a me che sono un cattolico qualunque, la nostra religione giudica parecchio perché i nostri Santi erano dei pericolosi omofobi, non ho nessuna colpa io».

Tuiach conclude alludendo che i blogger LGBT+ gli dedichino attenzioni per il suo aspetto fisico e con l’immancabile riferimento al sesso anale: «Sono un bell’uomo ma lasciatemi in pace, è da 5 anni che non mi mollate. Voi avete la libertà di usare il c*lo per fare il sesso e io dovrei avere la libertà di essere cattolico nonostante il regime».

La chiusa del post viene ripresa in un commento, dove il consigliere eletto con i voti della Lega (e poi diventato indipendente) ribadisce: «Il problema è che siamo in una dittatura delle minoranze e non si possono criticare anche se fino a pochi anni fa era considerata una malattia mentale (in realtà sono passati 30 anni, ndr) e molti sono sempre più aggressivi. Non possono farsi sfondare il cu*o aperto come un porto senza attaccare chi prova ancora naturale schifo?».

Non servono commenti per le inqualificabili affermazioni di quest’uomo, ma forse servirebbe ricordare che è inammissibile che una figura istituzionale continui indisturbata a pronunciare frasi omofobe senza nessuna conseguenza, offendendo i cittadini e la stessa istituzione che rappresenta.