Papa Francesco invia denaro alle sex worker transgender di Torvaianica

Un gesto di grande inclusività, oltre che di generosità, ha visto protagonista Papa Francesco, che ha aiutato un gruppo di venti sex worker transgender che lavoravano sul litorale di Torvaianica prima che la pandemia di Covid-19 le costringesse a rimanere a casa senza lavoro.

Lo scorso 4 aprile, le donne, per lo più di origini latino-americane, si sono rivolte alla parrocchia Beata Vergine Immacolata della frazione del Comune di Pomezia, dove don Andrea Conocchia le ha accolte con stupore e, sebbene in alcune interviste si rivolga a loro usando il maschile, ha raccontato come siano persone con storie difficili alle spalle e di grande umanità.

«Sono rimasto commosso per l’immagine di uno (sic!) di loro che si è messo a pregare in ginocchio davanti alla Vergine – spiega il sacerdote ad Adnkronos – Qualcuno (sic!) mi ha anche chiesto di benedire oggetti cari. Sono persone molto sole, con storie di solitudine alle spalle, le famiglie lontane. C’è una di questi (sic!) trans che ha iniziato a lavorare in strada a 14 anni. Da allora sono passati trent’anni».

Il parroco si è rivolto a Marcello Semeraro, vescovo di Albano, che ha a sua volta informato il Papa della difficile situazione di questa piccola comunità. Gli aiuti sono arrivati in poco tempo, tramite l’elemosiniere Konrad Krajewski.

«Il loro stupore e la loro gioia sono state indescrivibili – racconta don Andrea a GayNews – Hanno voluto ringraziare Papa Francesco con un messaggio audio in spagnolo, registrato da tre di loro a nome di tutte: “Muchas gracias, Papa Francisco. Dios te bendiga, gracias por todos. Mill bendiciones, que la Virgen te proteja”».