Vittoria Schisano ci insegna che lo show non può sempre andare avanti

Una delle regole del mondo dello spettacolo è che bisogna sempre andare avanti, non lasciarsi cogliere dagli imprevisti, offrire intrattenimento in modo continuativo. Ma quando lo spettacolo è anche “reality”, ci sono storie che non possono essere raccontate come in una serie TV, ci sono momenti del nostro vissuto su cui siamo destinati a soffermarci o a farci ritorno, specie se ci hanno segnato.

È questo il messaggio lasciato ieri dall’attrice trans Vittoria Schisano alla giuria e al pubblico di Ballando con le stelle (qui l’intera puntata), dopo che Selvaggia Lucarelli le ha suggerito di non tornare a parlare sempre del suo passato nelle clip di presentazione, ma di concentrarsi sul suo presente. «Secondo me bisognerebbe iniziare a normalizzare quel mondo lì» ha affermato in buona fede la giurata, ritenendo poco interessante tornare sui quegli stessi passi ai fini della narrazione della che accompagna il percorso della concorrente nel programma.

«Stiamo normalizzando, Selvaggia, ma si normalizza anche parlando di questo – ha risposto Vittoria – Cosa devo dirti, che sono figa, che sono bella, che faccio bene il ballo?». L’attrice di Pomigliano d’Arco era visibilmente turbata dalla critica, apparentemente innocua, avanzata da Lucarelli, ma grazie all’intervento delle persone in studio è riuscita a tirar fuori le emozioni che l’hanno portata, a un mese dell’inizio dello show, a porgere ancora domande come “Cosa pensi del mio passato?” al proprio cavaliere.

«Non è facile essere qui, non lo è, credetemi – ha sottolineato Schisano – Io sono già chi volevo essere, mi guardo  e vedo esattamente chi volevo essere. Però mi sento responsabile di tutta una serie di persone che ancora muoiono. Fatevene una ragione. Io sono qui anche per quelle persone, non solo per me stessa, altrimenti sarebbe facile dire “Sono Vittoria Schisano, faccio l’attrice, faccio Ballando, faccio due bei balletti, ho un uomo che mi stringe la vita” e applausi. Non è così. Rappresento un’intera comunità».

L’attrice ha poi fatto presente come un gesto, che per altri può apparire semplice, possa avere un diverso significato per lei: «Marco (il suo compagno di ballo, ndr) in questo momento mi sta accarezzando: c’è una parte di me che vuole questa carezza e una parte di me che pensa di non meritarla, che si sente a disagio a farsi accarezzare da un uomo». Vittoria a questo punto è molto commossa e riceve il conforto del suo cavaliere, di Milly Carlucci e degli opinionisti.

Tra gli interventi, il più centrato sembra essere quello del giornalista Alberto Matano. «L’invito che è arrivato dalla giuria era di andare avanti – ha affermato – perché tu sei arrivata qui la prima puntata, ti abbiamo vista bella, ti abbiamo vista sicura, ti abbiamo vista pronta a ballare e quindi forse abbiamo immaginato che tu fossi pronta a lasciarti alle spalle questo vissuto che probabilmente ancora è molto doloroso».

«Il fatto che questa sera tu lo metta, così, in pubblico, con questa emozione – ha aggiunto Matano – vuol dire che devi vivere quest’emozione. Ma non te la prendere con chi, evidentemente anch’io, aveva compreso che tu fossi già in uno step successivo e invece hai bisogno ancora di viverti tutto questo».

Vittoria Schisano ci insegna che qualche volta il detto “the show must go on” va messo da parte, a vantaggio di una narrazione che solo i protagonisti e le protegoniste di un certo tipo di storia possono offrire, coi propri tempi e con la propria sensibilità. “Normalizzare” può sembrare la soluzione, ma si possono riassumere in una manciata di minuti televisivi le sensazioni di un percorso che dura una vita intera? Davanti alla sincerità e all’apertura dell’attrice è impossibile non fare un passo indietro, e lasciarle scandire il tempo.

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