Padova, studente trans indicato col deadname alle elezioni dei rappresentanti d’istituto

Lascia basiti ciò che è avvenuto in un Liceo di Padova, dove il preside ha risposto con un secco rifiuto alla richiesta, da parte di un candidato alle elezioni dei rappresentanti di istituto, di procedere alla ristampa dei manifesti e delle schede di voto. Lo studente, un 16enne trans che utilizza in classe e con gli amici un nome maschile, ha affrontato il dirigente scolastico dopo che su tali manifesti ha ritrovato il proprio nome anagrafico.

Può sembrare pedante ricordare che il deadnaming, così come il misgendering, sia una pratica discriminatoria nei confronti delle persone trans, ma purtroppo è ancora assai diffusa, dai quotidiani alla televisione, passando inevitabilmente per la vita di tutti i giorni. Oltre all’errore, ciò che appare più assurdo è il motivo del rifiuto del preside, vale a dire lo spreco di carta per la ristampa.

«Mi ha detto che non avrebbe certo potuto ristampare tutte le schede elettorali – ha raccontato il giovane a Repubblica – Siamo a questo: una risma di carta vale più della mia dignità. Non credo che abbia agito per un sentimento negativo nei miei confronti, semplicemente per menefreghismo, mancanza di tatto. Non si è posto il problema. Ciò che più mi dispiace è che il mio coming out sia stato così, indotto da un muro eretto contro di me».

Il candidato rappresentante ha anche spiegato di essere stato accolto senza problemi dagli insegnanti e di non aver mai avuto problemi prima di questo episodio, anche se trova che la sua generazione sia più inclusiva. «Noi abbiamo già digerito certe dinamiche – afferma – Non dico che le diamo per scontate, ma quasi. Il problema, semmai, è delle generazioni adulte. Questo caso è emblematico: il muro l’ha eretto un adulto».

1 thought on “Padova, studente trans indicato col deadname alle elezioni dei rappresentanti d’istituto

Comments are closed.