Danza sulla mia tomba. Aidan Chambers
Arriva finalmente nelle sale italiane, dopo l’anteprima al Festival di Roma, l’ultimo film di François Ozon “Estate 85”, adattamento del romanzo che, proprio grazie al film, ho avuto modo di conoscere. Il libro rientra nella categoria “Young Adult”, storie dedicate ad un pubblico adolescenziale che ormai raggiungono lettori e lettrici più agées, spesso grazie anche alle trasposizioni cinematografiche, come già in passato era successo, ad esempio, per Ragazzo da parete, rieditato con Siamo infinito.
La storia vede protagonisti Henry, Barry ed un’estate indimenticabile in cui si legano esperienze ed argomenti tipici del coming of age: amore, amicizia, rapporto con i genitori, morte. Nel libro sono presenti diversi registri narrativi e, in qualche modo, l’analisi è proiettata anche al “dopo” gli avvenimenti che si susseguono in estate.
Nel film il regista attua una scelta più funzionale al racconto visivo, puntando molto sull’immedesimazione dei post quarantenni che lo andranno a vedere. Ovvio pertanto che, pensati per un target di pubblico totalmente diverso, libro e film vivano in modo autonomo e si pongano differenti finalità. Immagine simbolo di tale diversità è la scena in cui si ripropone un momento topico di un film generazionale come “Il tempo delle mele”. In questo modo Ozon sembra quasi ricompensare una generazione che, in età adolescenziale, non aveva avuto a disposizione alcun riferimento per elaborare in modo sano e sereno la propria sessualità.
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