Cresce la preoccupazione per Patrick Zaky, lo studente dell’Università di Bologna arrestato in Egitto a inizio 2020 e che ha visto l’ennesimo allungemento di 45 giorni della sua custodia cautelare con motivazioni poco chiare. Alcuni giorni fa i genitori di Zaky hanno ricevuto dal carcere alcune lettere allarmanti datate il 22 novembre e il 12 dicembre.
«Ho ancora problemi alla schiena e ho bisogno di un forte antidolorifico e prodotti che mi aiutino a dormire meglio – scrive lo studente in una lettera – Il mio stato mentale non sta molto bene dall’ultima udienza. Continuo a pensare all’università e all’anno che ho perso senza che nessuno capisse il motivo di tutto questo».
Oltre alla normale preoccupazione per un figlio che ha raccontato di dormire per terra da mesi, i genitori sono particolarmente allarmati perché, per il suo carattere, non è solito chiedere aiuto se non di fronte a una seria emergenza. Un pensiero va a Sarah Hegazi, l’ex detenuta egiziana che era stata in carcere per aver esposto una bandiera arcobaleno durante un concerto; tornata in libertà con uno stato psicologico deteriorato da quell’esperienza, Hegazi si è tolta la vita. Ricordiamo, infatti, che Zaky, oltre ad aver raccontato di essere stato torturato, è stato messo alla gogna dalla stampa nazionale in quanto attivista dei diritti umani e per i suoi studi di genere.
«Naturalmente le recenti decisioni sono deludenti e come al solito, senza alcun motivo comprensibile – aggiunge Zaky – Voglio mandare il mio amore a tutti i miei compagni di classe e amici di Bologna. Mi manca molto la mia casa, le strade e l’università lì. Speravo di trascorrere le vacanze con la mia famiglia ma questo non succederà per la seconda volta a causa della mia detenzione».
«Noi, la famiglia e gli amici di Patrick, esprimiamo la nostra grave preoccupazione per la salute mentale e fisica di Patrick – ha aggiunto la pagina Facebook “Patrick Libero” che ha reso pubbliche le lettere – Chiediamo il suo immediato rilascio per l’assenza di legittime giustificazioni per la sua detenzione cautelare e per l’impatto sempre più negativo della sua prigionia su di lui».
New letters from Patrick:
For English and Italian please scroll down:نحن عائله وأصدقاء باتريك نعبر عن قلقنا الشديد…
Pubblicato da Patrick Libero – الحرية لباتريك چورچ su Sabato 12 dicembre 2020

33 anni, salentino a Torino, matematico e attivista LGBT+. Vivrei volentieri ogni giorno come fosse l’ultimo se solo non fossi un procrastinatore. Amo il buon cibo e la buona musica, ma non toglietemi il junk food e il trash televisivo.
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