Nella giornata di ieri, 29 marzo, diverse associazioni LGBT+ tra il Salento e la Polonia hanno scritto una lettera (consultabile qui) al Consiglio Comunale di Brindisi per chiedere un supporto ai cittadini omosessuali, bisessuali e transgender della città di Świdnik, autoproclamatasi zona LGBT free.
Nel marzo del 2019, Świdnik è stata infatti una delle primissime città polacche a rigettare istituzionalmente quella che è stata definita l’”ideologia LGBT+”, dando il via a una violenta oppressione a cui si è unito un terzo del territorio della Polonia, con l’obiettivo di vietare le manifestazioni per la rivendicazione dei diritti LGBT, come ad esempio i Pride, e stigmatizzare qualsiasi persona che abbia un orientamento sessuale che si discosti dall’eterosessualità e/o identità di genere che differisca dal genere assegnato alla nascita.
Sono 11 i comuni italiani gemellati con dei “comuni liberi da LGBT”: tra questi Brindisi è la città più popolosa. In una petizione, lanciata negli scorsi mesi su All Out e che ha raccolto più di 75mila firme, viene chiesto ai comuni italiani di instaurare un dialogo con i propri gemelli al fine di aiutare i cittadini LGBT+ polacchi.
Come racconta la cronaca internazionale, il clima in Polonia è tutt’altro che sereno per la comunità arcobaleno. Tra i numerosi episodi di oppressione, le associazioni ricordano il caso di un cittadino italiano residente a Varsavia, fermato dalla Polizia e costretto a passare la notte in carcere semplicemente per essere presente a una manifestazione spontanea contro l’arresto di un’attivista trans. Il ragazzo, che passava dal luogo dove è avvenuta la manifestazione, si è limitato ad assistere e a riprendere ciò che stava accadendo con il proprio smartphone.
Il Parlamento Europeo ha votato di recente una risoluzione che dichiara l’Unione zona di libertà per i diritti LGBTQI. Sulla scia di quest’azione, prevalentemente simbolica, le associazioni LGBT+ salentine ACQUE – Associazione per la Cultura QUEer, insieme allo staff di NEG Zone, ha chiesto «al Consiglio Comunale di Brindisi e alla Commissione Pari Opportunità una cooperazione sinergica per la pianificazione di un incontro in cui vengano coinvolti i sindaci ed altri rappresentanti delle due città, oltre alle associazioni LGBT+ che operano sui due territori».
«È importante che, nell’incontro, i rappresentanti della Città di Brindisi evidenzino come il rispetto dei diritti umani sia un requisito imprescindibile per un rapporto di gemellaggio con una città che promuove i valori di uguaglianza, libertà e rispetto – si legge nella lettera – Confidiamo che in caso di un riscontro negativo da parte del Consiglio Comunale di Świdnik, il Consiglio Comunale di Brindisi revochi il gemellaggio». Una soluzione a cui già hanno ricorso altre città europee, come il comune di Nieuwegein (Paesi Bassi) e il comune di
Saint-Jean-de-Braye (Francia), precedentemente gemellati con i comuni di Puławy e Tuchów rispettivamente.
La lettera è stata firmata, inoltre, dall’associazione LGBT+ polacca Stowarzyszenie Marsz Równości w Lublinie e dalle associazioni LGBT+ salentine Agedo Lecce, Arcigay Salento, LeA – Liberamente e Apertamente, Ra.Ne. – Rainbow Network e I Sentinelli del Salento.
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