Battuage: 5 errori da non fare durante il cruising

Fortemente identitaria benché a volte divisa, la comunità LGBT+ ha, come le altre collettività minoritarie, le sue storie, i suoi miti, i suoi comportamenti caratterizzanti, ripetuti in maniera non codificata in quasi tutto il mondo e da tempi abbastanza antichi. In altre parole, ha sviluppato una ritualità che permette a chi ne fa parte di riconoscersi, in maniera conscia o anche inconscia, come appartenente, di esserne iniziato, di utilizzarla, di non poterne fare a meno, e finanche di criticarla.

Uno di questi riti è sicuramente il battuage (noto anche come cruising): l’andar per boschi, pinete e luoghi impervi, nascosti o bui, spiagge e parcheggi, bagni pubblici o stazioni di servizio alla ricerca di un piacere effimero, fine a se stesso e senza coinvolgimento emotivo, se non quello fortemente stuzzicante dato dall’esplosione di una passione improvvisa.

Riconoscere una persona finita in quei luoghi (consulta la nostra guida per province) con lo stesso intento, esserne attratto, iniziare una danza di corteggiamento silenziosa, avvicinarsi, toccarsi, entrare nelle rispettive intimità e goderne è davvero un’esperienza che non può in alcun modo essere derubricata come un atto lascivo; come diceva l’antropologa Mary Douglas: «Nessuna esperienza è troppo bassa da non poter essere assunta a rituale e rivestire così un significato sublime».

Sebbene stia perdendo terreno con l’avvento delle app di incontri, il battuage rimane un vero e proprio rito ricorrente di appartenenza, con buona pace dei cosiddetti eteroflessibili. In quanto tale, occorre rispettare un codice non scritto di comportamento, che potremmo definire il galateo del battuage. Ci sono cose da fare e altre da evitare, per un’esperienza edonistica che riporta alle origini della comunità LGBT+.

Ecco 5 errori da non fare se vi recate in un luogo di cruising.

Evitare di fare domande o parlare più del necessario

Al netto delle cose strettamente necessarie e delle informazioni minime utili, magari dette a basse voce, non serve chiedere o dire altro. Anche il nome è un dettaglio trascurabile nella maggior parte dei casi, la discrezione è d’obbligo, non tanto per nascondere l’identità quanto per non inficiarne il “mistero”.

Niente rumori molesti

Come ogni rito che si rispetti, anche l’elemento suoni e rumori ha la sua importanza nella crezione del pathos, è questo il motivo per cui non bisognerebbe né urlare, né andare in compagnia per ridere e scherzare… Il battuage è una cosa seria.

Vietato insistere eccessivamente

La condivisione dell’intimità deve essere sempre una cosa libera e conseziente, al primo rifiuto – tutt’al più al secondo per essere sicuri di non aver capito male – bisogna cambiare obiettivo e lasciare in pace gli altri.

Non esitare

Il battuage è un rito lento, ma bisogna anche cogliere l’attimo per non lasciarsi scappare un’occasione: giocare troppo d’attesa non giova quasi mai. Una volta individuata la situazione interessante bisogna proporsi… Ci sono altri luoghi per fare le diveh!

Occhio agli effetti collaterali

Lasciarsi andare è necessario, ma farlo tenendo conto della circostanza è indispensabile! Attenti dunque a non commettere reati o illeciti amministrativi, con i rischi che ne conseguono. Prestate attenzione anche alla vostra salute e a quella altrui (ricordandosi di farlo sempre protetto e di fare i test). Attenzione anche a non lasciare o farti lasciare tracce, addosso o nell’auto, soprattutto se sei in coppia e il tuo partner non sa dove trascorri il tempo tra la fine del turno lavorativo e il rientro a casa…

 

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