Foto: AllGo

Come le persone queer stanno aiutando quelle obese a fare coming out

«Fare coming out come persone obese»? È impossibile nascondere la massa corporea, starete pensando. Eppure Abigail Saguy, professoressa di Sociologia presso l’University of California di Los Angeles e autrice di “Come Out, Come Out, Whoever You Are”, ha esaminato un fenomeno che riguarda coloro che accettano il proprio peso sulla bilancia, che rompono qualsiasi tabù legato all’essere curvy, parlano abitualmente del coming out e sull’uscire allo scoperto come persone robuste.

«A causa dell’evidente visibilità delle dimensioni del corpo, rivelarsi come obeso significa riconoscere e accettare la propria taglia, significa reclamare il termine “grasso”, privandolo del suo potere di vergogna e silenzio; si tratta di respingere gli stereotipi negativi e di opporsi all’oppressione basata sul peso», spiega l’autrice in un articolo d’opinione per Thomson Reuters Foundation.

La prof.ssa Saguy ricorda che le prime persone a parlare in questi termini sono state le donne lesbiche e bisessuali e le persone non binarie in carne, le quali, nel fare il coming out come queer, hanno visto una comunanza tra il rivelare il loro orientamento e fare i conti con il loro sovrappeso. Per questo motivo, negli anni, esse sono state coinvolte in modo spropositato nell’attivismo per i diritti delle persone in sovrappeso.

Foto: AllGo

Charlotte Cooper, intellettuale e attivista che lotta per i diritti della comunità arcobaleno ed extra-large, afferma che la storia dell’emancipazione degli omosessuali è stata intessuta in quella di coloro dalla fisicità corpulenta sin dall’inizio. Infatti, negli anni ’70, le lesbiche femministe fondarono il gruppo di attivisti obesi radicali femministi, i Fat Underground (FU), avendo come mission il riconoscersi come lesbica, ma allo stesso tempo anche come obesa; «dal passare per una donna grassa al dire al mondo intero di essere una donna grassa» (dal saggio “Coming out: notes on fat lesbian pride”), sentedosi orgogliosi di ciò. Nel corso del tempo, anche le donne eterosessuali hanno iniziato a parlare di “coming out as fat”, diffondendo ulteriormente questo messaggio.

La docente ci tiene a precisare che non c’è nulla di sbagliato nel voler essere più sani, ma la ricerca mostra che le diete dimagranti, a volte, portano a una perdita temporanea di peso, seguita da un aumento dello stesso ancora maggiore, e aggiungendo che le diete rinforzano anche i sentimenti anti-obesità, non è salutare.

«Non si tratta solo di accettazione personale e amor proprio – spiega Saguy – sia per gli attivisti LGBT+, che per gli attivisti che lottano per l’accettazione dell’obesità e gli attivisti obesi LGBT+, il superamento dell’odio verso se stessi è il primo passo per organizzarsi collettivamente contro lo stigma e la discriminazione».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.