Ungheria, il Parlamento ha votato il ddl che calpesta la dignità delle persone transgender e intersessuali

La tanto discussa proposta di legge che impedisce alle persone transgender di cambiare il proprio genere sui documenti è stata oggi votata favorevolmente dal Parlamento ungherese con 134 voti favorevoli, 56 contrari e 4 astenuti.

Nel Paese governato da Orban saranno dunque i cromosomi – e non l’identità di genere – a definire il genere, calpestando così la dignità delle persone transgender e intersessuali. Ciò significa che le disposizioni precedenti in base alle quali le persone trans potrebbero modificare il loro genere sui documenti ufficiali non saranno più disponibili. Si teme, inoltre, che la riforma possa colpire anche chi ha già cambiato legalmente il proprio genere.

Come effetto collaterale, le persone che si identificano in un genere diverso da quello attribuito loro alla nascita, non potranno nemmeno usare un nome coerente con la loro identità di genere, dal momento che la legge richiede che esso scelto da un elenco dell’Accademia delle Scienze, che è suddiviso in maschile e femminile.

Un passo indietro per quanto riguarda i diritti LGBT+ di un Paese che è già stato valutato negativamente nell’ultimo aggiornamento della Rainbow Europe Map di ILGA-Europe. «Questa decisione spinge l’Ungheria verso i secoli bui e calpesta i diritti delle persone transgender e intersessuali – ha dichiarato Krisztina Tamás-Sáróy di Amnesty International – Non solo li esporrà a ulteriori discriminazioni, ma approfondirà anche un ambiente già intollerante e ostile affrontato dalla comunità LGBTI».

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