Pillon commenta l’abbigliamento di una ragazza trans e attacca il ddl Zan

In tanti hanno fatto ironia sulla somiglianza del senatore leghista Simone Pillon e il wedding planner Enzo Miccio, ma mai avremmo creduto di trovarci di fronte a un remake transfobico del celebre programma di Real Time Ma come ti vesti?!. Oggi Pillon ha infatti deciso di dare il proprio prezioso contributo al dibattito sulla proposta di legge contro l’omotransfobia facendo clothes-shaming e misgendering all’attivista Emilia Decaudin.

Il senatore leghista ha pubblicato una foto in cui Emilia – una giovane ragazza transgender statunitense con un’espressione di genere che non è canonicamente femminile – indossa una gonna, commentando: «Dire che questo signore si veste come un buffone, costerà 1 anno e mezzo di reclusione, sospensione di patente, passaporto e licenza di caccia. Dopo la condanna si dovranno fare lavori gratis per le associazioni LGBT. Ma ovviamente secondo Zan la sua [legge contro l’] omofobia non è liberticida».

Sebbene fare clothes-shaming, ovvero deridere una persona per il suo abbigliamento, sia sbagliato e da condannare, il disegno di legge depositato ieri in Parlamento non prevede niente di tutto ciò, ma si tratta di una personalissima interpretazione di Pillon. O almeno, non ci risulta che nessuno sia in passato finito in carcere per aver commentato negativamente il look di un afroamericano, di un asiatico, di un induista o di un cattolico, tutte categorie per cui è applicabile la Legge Mancino.

Il tweet di Pillon ha suscitato indignazione ma anche ilarità. Tra i commentatori anche Luca Bizzarri, che pubblicando la foto del costume di un clown scrive: «Guardi che i buffoni mica si vestono così. Loro hanno il farfallino. Si fidi che me ne intendo».

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