Continua il quotidiano impegno di Simone Pillon per il contrasto del disegno di legge contro l’omotransfobia e la misoginia; dopo aver messo alla gogna una ragazza transgender statunitense per il proprio abbigliamento, il senatore leghista ha pubblicato lo screenshot di un video di Cloe Aicart, una bambina spagnola di 9 anni.
Nel video, curato e pubblicato da Freeda, la piccola spiega in modo semplice ed efficace di aver sentito di essere una bambina e non un bambino, fin dall’età di 3-4 anni, in accordo con quanto emerso da alcune ricerche scientifiche sul tema dell’identità di genere.
Cloe raconta di aver pensato di voler morire, ma grazie all’aiuto di una terapeuta è riuscita a raggiungere la propria serenità. La bambina spiega poi di voler intraprendere una terapia ormonale (non meglio precisata) a massimo 10-11 anni e che, almeno per il momento, non sente la necessità di un intervento per la riassegnazione di genere e che quindi pensa che non ricorrerà alla chirurgia.
“La cosa più bella dell’essere transgender? Tutto.” A quattro anni Cloe Aicart ha detto ai suoi genitori di essere una…
Slået op af Freeda i Mandag den 29. juni 2020
Condividendo il video e facendo il solito misgendering, Pillon ha scritto: «Questo bambino di 9 anni, grazie all’aiuto di una psicologa “molto brava” (parole sue) ha confermato la sua decisione di essere una “ragazza transgender”. Se ascoltate le sue parole, scoprirete che ha deciso di fare la terapia ormonale per un paio di anni (a base di triptorelina) e poi deciderà se fare l’intervento chirurgico di asportazione dei genitali maschili».
«Tutto felice e sorridente, con un linguaggio da adulto forbito e perfetto, il bambino spiega la sua “transizione” in un video di altissima qualità che sarà costato migliaia di Euro, sapientemente costruito per normalizzare l’orrore – sostiene Pillon – Criticare questa torva ideologia, che non esita a cercare le sue vittime tra i bambini più piccoli, togliendo loro la cosa più preziosa, e cioè la loro stessa identità, presto ci costerà anni di reclusione. Restiamo liberi di pensare che i bambini siano maschi, e le bambine siano femmine. Restiamo liberi di fermare chi voglia imbottire di ormoni un bambino di 9 anni, per poi amputare i suoi genitali a 12 anni. Fermiamo insieme la legge Zan Scalfarotto Boldrini sull’omofobia».
Senza conoscere la bambina e alterando il contenuto del video (la bambina non dice di volersi operare a 12 anni), il senatore afferma che si tratti di un bambino cisgender costretto – non si sa da chi – a cambiare sesso, senza preoccuparsi di cosa potrebbe provare quella bambina se un giorno dovesse leggere il suo post e, soprattutto, i commenti transfobici dei propri seguaci. Per di più, avanzare teorie antiscientifiche secondo cui saremmo tutti cisgender o che bisognerebbe ricorrere agli ormoni solo da maggiorenni, non costituirà alcun reato con l’eventuale approvazione del disegno di legge Zan, che non prevede il reato d’opinione.
Il post, datato 1 luglio e al momento visibile sulla pagina Facebook di Pillon, era stato rimosso dal social network per «incitamento all’odio e inferiorità», in seguito ad alcune segnalazioni. Per qualche motivo quel post è tornato a essere visibile e il senatore ha ringraziato, a modo suo, lo staff del social network.
Ringrazio lo staff di Facebook che ha ripristinato il post bannato dedicato al bambino trattato come un trans.Quando la zanscalfarottoboldrini sarà in vigore, sarà la stessa legge a chiuderci la bocca.
Slået op af Simone Pillon i Tirsdag den 7. juli 2020
Come ci ha spiegato l’attivista transgender Storm in un’intervista e come emerge da alcuni studi scientifici, sostenere il proprio figlio o la propria figlia transgender è fondamentale per il suo benessere psico-fisico. Ricordiamo, infatti, che i giovani transgender hanno un tasso di suicidi molto superiore alla media dei propri coetanei, la disforia di genere è una cosa seria e i farmaci per bloccare la pubertà sono uno strumento che può salvare delle vite. Certe decisioni lasciamole ai bambini con il sostegno dei propri genitori e degli specialisti, che ne sapranno qualcosa di più di un politico di un Paese estero che strumentalizza l’identità di genere altrui per la propria propaganda anti LGBT+.
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