Sbiancamento anale: come dare una mano di bianco alla porta sul retro

Il pallore, simbolo di nobiltà nel Rinascimento, sembrerebbe essere tornato di moda. Sempre più persone, infatti, ricorrono a pratiche per schiarire la zona anale e farla ritornare chiara e luminosa. Lo sbiancamento anale è una pratica estetica che consiste, come è facile indovinare, nello schiarire la pelle intorno all’ano. Inizialmente adoperata nell’industria cinepornografica, il trattamento ha preso piede anche nelle persone comuni.

Perché fare lo sbiancamento anale?

Sono diversi i motivi per cui una persona voglia dare una mano di bianco alla sua porticina sul retro. Primo tra tutti il piacersi. Viviamo in una società in cui mostrare il proprio corpo non è più un tabù. L’attenzione all’estetica è molto alta e qualcuno potrebbe sentirsi a proprio agio con un di dietro candido.

Va sottolineato, però, che una colorazione più scura non è indice di scarsa pulizia. L’inscurimento della zona anale è una condizione assolutamente normale ed è chiamata melasma. Essa dipende da un accumulo di melanina dovuto all’età, agli ormoni, alle tecniche di rasatura e altri innumerevoli fattori.

Come fare lo sbiancamento anale?

Esistono diversi metodi per rendere immacolato l’ingresso alla galleria dell’amore. Alcuni professionali, altri un po’ meno.

Il laser
È il trattamento che assicura risultati migliori. Consiste nella desquamazione degli strati di pelle superficiali, attraverso un raggio laser a bassa intensità. Si pratica solo in centri estetici specializzati in questo genere di trattamenti.

Il peeling
Spesso associato al metodo precedente, consiste in un’azione più aggressiva sulla desquamazione. In genere dà risultati più immediati. Anche in questo caso è possibile farlo solo in centri estetici specializzati.

Le creme sbiancanti
Quello attraverso le creme sbiancanti è uno dei trattamenti fai da te più diffusi, ma anche uno dei più pericolosi. La maggior parte delle creme sbiancanti vendute negli Stati Uniti, patria dello sbiancamento anale, sono illegali in Europa.

Prima di usare questi prodotti è importante assicurarsi che al loro interno non sia presente l’idrochinone, sostanza potenzialmente cancerogena, e il mercurio, tossico anche a dosi bassissime.

I rimedi della nonna

Se mai avete avuto una nonna che si è sbiancata l’ano, di certo ha utilizzato uno di questi metodi. Il succo di limone è quello più utilizzato. Basterà fare un impacco con la buccia dell’agrume e lasciarlo in posa per una trentina di minuti. Passati questi, si risciacqua e si torna alla vita di tutti i giorni. Al limone può essere aggiunto dello yogurt. In questo caso si fa un miscuglio omogeneo e si lascia in posa per la solita mezz’ora. Il limone avrà un’azione schiarente, mentre lo yogurt andrà a idratare la pelle intorno all’ano.

Per i più golosi, invece, si può mescolare il limone con miele e olio d’oliva. In questo caso l’azione idratante sarà data dall’olio di oliva, mentre il miele andrà a nutrire e a lenire. È importante, ovviamente, che la zona sia pulita e priva di peli.

 

Immagine di: pollicinomo.it

I rischi dello sbiancamento anale

Non tutto è oro quello che luccica, nemmeno se si tratta del vostro di dietro. La zona perianale è molto sensibile alle aggressioni di agenti esterni, sia che si tratti di prodotti chimici sia che si parli di prodotti naturali.

Le più comuni reazioni avverse sono le irritazioni o le allergie a uno qualsiasi dei prodotti usati per la pratica. Potrebbe, inoltre, accadere che la melanina non reagisca come desiderato al prodotto applicato e che la pelle diventi più scura per una reazione di iperpigmentazione.

Altri rischi, a parte la tossicità di alcuni componenti, potrebbero essere la combustione delle fibre anali con conseguente incontinenza e la possibilità di infezioni ai genitali. Insomma, non proprio un’esperienza entusiasmante.