Costantino della Gherardesca: «Approvare ddl Zan contro un ritorno reazionario»

Sono in tanti i personaggi che negli ultimi giorni si sono schierati a favore della legge contro l’omotransfobia, attualmente bloccata in commissione giustizia al Senato. Dalle conduttrici Alessia Marcuzzi e Mara Venier a cantanti del calibro di Elodie e Fedez, passando per il sindaco milanese Beppe Sala e la sindaca torinese Chiara Appendino, si moltiplicano gli endorsement al disegno di legge Zan, e ora ci si aggiunge uno dei primi presentatori dichiaratamente omosessuali, Costantino della Gherardesca.

«Osservando la storia vediamo che è ciclica – osserva il conduttore di Pechino Express in un’intervista a Repubblica – la sicurezza delle persone LGBT è legata a doppio filo a determinate contingenze (stabilità economica, principalmente) che possono venire a mancare da un momento all’altro in una nazione».

È infatti risaputo come l’omofobia di Stato venga solitamente usata come fumo negli occhi dai capi di Stato che non riescono a soddisfare le esigenze del proprio popolo. Non è un caso che Paesi con grandi difficoltà dal punto di vista sociale, come la Polonia o l’Ungheria, siano governate da forze politiche che basano la propria propaganda sullo spauracchio del gender, alimentando l’odio nei confronti del “diverso”.

«Siccome in passato l’omofobia è stata istituzionalizzata nel territorio italiano più volte, non solo durante il ventennio, il rischio di un ritorno reazionario di violenza istituzionalizzata verso le persone Lgbt è tangibile – sottolinea Costantino – non è una paranoia campata per aria, anzi, analizzando la storia direi che ci siano più probabilità che l’omofobia ritorni che il contrario».

In conclusione, per il giudice dell’ultima edizione del Cantante Mascherato, «il ddl Zan va appoggiato per tutelare una parte di cittadini che, come tutti gli altri, pagano le tasse e osservano un contratto sociale». Per sapere se le richieste dei VIP e della comunità LGBT+ verranno ascoltate, occorrerà aspettare il 7 aprile, quando alle 14:00 si riunirà l’ufficio di presidenza della commissione Giustizia del Senato.