Un porno attore gay nei salotti televisivi italiani

In passato l’industria cinematografia del porno ha spesso utilizzato due differenti canali di distribuzione per i suo prodotti. Da una parte quello hard, congeniale alle finalità per cui questi film erano realizzati, ed uno più soft, destinato ad un pubblico più ampio e ad una proiezione su larga scala, non relegata ai soli cinema “a luci rosse”.

Ciò ha consentito che alcuni interpreti uscissero dall’ambito propriamente pornografico divenendo così personaggi noti al grande pubblico, cioè anche a chi non aveva mai visto un film vietato ai minori.

Poiché il destinatario privilegiato ed al contempo il fruitore medio di tali pellicole era il maschio eterosessuale, è abbastanza ovvio che particolarmente le attrici abbiano giovato di una celebrità più mainstream. In Italia Ilona Staller e Moana Pozzi sono entrate nella storia del costume e, per Cicciolina, anche della politica. Diversa invece la situazione per gli uomini, in particolar modo per i porno attori di film gay, che difficilmente sono riusciti a farsi conoscere al di fuori del mondo del cinema di genere.



L’esempio più noto è John Holmes che nella sua lunga carriera è stato anche protagonista di un film gay e che costituisce ormai l’archetipo dell’attore porno, grazie alle sue “doti interpretative”. Oltre a lui solo Jeff Strike, celebre negli anni ’80, è riuscito a divenire un’icona nota al grande pubblico menzionato in numerosi romanzi e film non pornografici ma comunque legati alla cultura omosessuale.

In tempi recenti è stato invece François Sagat ad avere una notorietà fuori dal circuito hard, infatti nel 2010, un film da lui interpretato, “L.A. Zombie” di Bruce LaBruce, era in concorso al Festival di Locarno, un bel salto di qualità dal porno al cinema d’essai!

Ma tornando in Italia si può constatare l’assenza attori incisivi, non solo nei film di categoria “gay” ma a dire il vero anche tra le produzioni genericamente pornografiche ad eccezione di Rocco Siffredi. Merita però una diversa analisi il caso di Carlo Masi, alias Ruggero Freddi, un aitante e muscoloso uomo che nel 2004 ha avviato un’importante carriera di porno attore gay negli Stati Uniti, sotto contratto presso la Colt, prestigiosa casa di produzione di San Francisco.

Oggi, dopo aver conseguito Laurea e Dottorato di Ricerca in Matematica, è un ricercatore presso l’Università La Sapienza di Roma. La singolarità di questa vicenda ha catapultato Ruggero Freddi nei principali salotti televisivi pomeridiani, entrando così nelle case di tutti gli italiani.



Colto, “naturale” ed intelligente, Ruggero costituisce quasi un’eccezione ai tanti personaggi friendly che compaiono quotidianamente in tv, e che corrispondono a dei modelli codificati (dall’eccentrico ormai agé, al belloccio che sfrutta meschinamente il suo aspetto fisico per spillare soldi a uomini non dichiarati tra cui prelati), offrendo così la testimonianza della grande diversità esistente nel mondo omosessuale, al di là di tutti i clichè.

 

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