Molto spesso si pensa che le persone sieropositive, dopo aver scoperto di essere state contagiate dal virus dell’HIV, conducano una vita sessuale limitata, accompagnandosi al più con persone con lo stesso stato sierologico.
La paura che l’HIV suscitava negli anni ’80 e ’90 che ancora oggi chi lo contrae vive uno stigma sociale profondo. Tuttavia, grazie anche all’aumento delle informazioni e all’attivismo delle associazioni, le coppie sierodiscordanti, ovvero composte da persone con stati sierologici diversi, sono in aumento.
Un individuo affetto da HIV è, a tutti gli effetti, paragonabile a un malato cronico, in una situazione fastidiosa, ma del tutto gestibile. Si aprono così nuovi scenari sulla vita sessuale delle persone HIV+ la cui vita sotto le lenzuola risulta non solo soddisfacente, ma anche del tutto simile a quella delle persone HIV-. Come in qualsiasi coppia, anche in quelle con stato sierologico misto non c’è un unico standard per vivere sesso ed intimità. Alcuni preferiscono limitarsi alla sola intimità emotiva, senza che ci siano rapporti sessuali, altri preferiscono fare solo sesso non penetrativo, altri ancora non abbandonano l’utilizzo del condom, taluni, a seguito dell’azzeramento della carica virale del partner preferiscono il sesso non protetto.
L’avvento della profilassi pre-espositoria (PrEP) e la sua diffusione sempre più su larga scala, ha fatto sì che molte coppie sierodiscordanti si sentissero più libere di non utilizzare il condom durante i rapporti di coppia. «Per me, la PrEP è più un profilattico mentale. – racconta Vasilios Papapitsios, un ragazzo sieropositivo americano a VICE – Ci concede l’opportunità di farlo senza dover pensare, “oh cielo, questo piccolo atto di intimità o sesso è meraviglioso eppure sotto sotto ho ancora paura”».
Perché di questo si tratta: paura. Paura di essere contagiati, di venire avvolti da un alone viola, di non avere più una vita. Sappiamo tutti che non è così. Essere affetti da HIV non è una condizione limitante e si ha la stessa dignità e diritto di essere amati di chi non è positivo. Una relazione tra persone con stati sierologici diversi è del tutto analoga a quella tra persone sieronegative.
Quello che siamo deriva dal nostro percorso di vita, dalle scelte che abbiamo fatto o non fatto e da quello che abbiamo in testa. Lo stato HIV-positivo o negativo conta, ma fino a un certo punto e non è né deve essere una barriera che impedisce alla coppia di vivere pienamente le gioie di una relazione.
Leggi anche:
-
Guida pratica all’arte del bottoming
-
HIV e stigma: la quotidianità di una persona sieropositiva
-
È iniziata la Nut November Challenge: niente eiaculazioni per un mese
-
Chiamami col tuo nome, la scena della pesca tra le più hot di sempre: lo dice uno studio
-
Al via la sperimentazione del vaccino contro HIV all’Università di Oxford