Coronavirus, nonostante il DPCM su Grindr c’è chi scrive «ospito ora»

Lo scorso 11 marzo, il premier Giuseppe Conte annunciava il nuovo decreto ministeriale che vieta a chiunque si trovi in Italia il rigoroso divieto di uscire dalle proprie abitazioni tranne che per comprovate esigenze lavorative, di salute o per acquistare beni di prima necessità come cibo o farmaci, mantenendo comunque un metro di distanza dagli altri.

Non deve essere ancora chiaro ad alcuni utenti su Grindr che, come denuncia il nostro lettore in una storia Instagram, violano o incitano a violare la legge per consumare dei rapporti occasionali. Tutto ciò accade in una delle città più colpite dalla panemia, Milano, «dove le strade sono assediate da posti di blocco e controlli in moto, dove passa la camionetta a dire di non uscire di casa» ci spiega Stefano. Come si legge in alcuni screenshot da lui gentilmente fornitici, c’è chi sull’app di incontri gli chiede di andare a casa da lui, noncurante dell’emergenza sanitaria che nel nostro Paese ha superato in poco tempo le mille vittime.

«Ogni volta che apro l’app propongono incontri – racconta Stefano – C’è anche gente che si offre di venire a prendermi in auto, nel caso in cui non vivessi da solo». Non sempre è facile mantenere la calma di fronte alla noncuranza e all’insistenza di alcuni utenti, come spiega il nostro lettore: «Non capiscono la gravità della situazione che stiamo vivendo, ed avendo amici in prima in linea in ospedali mi sento di sensibilizzare. C’è a chi rispondo con educazione, c’è chi mi smuove il sistema nervoso».

Come abbiamo spiegato in occasione del nostro articolo in cui abbiamo parlato di Grindr Web, la nuova feature che permette di chattare dal PC, possiamo fare di necessità virtù e approfittarne di questo periodo per delle conoscenze più approfondite, in attesa di tornare a godere dell’effimero piacere del «cerco ora».

 

11 thoughts on “Coronavirus, nonostante il DPCM su Grindr c’è chi scrive «ospito ora»

  1. Non condivido affatto l’approccio e il messaggio di questo articolo. Anzitutto perché quello che uno scrive su Grindr rientra nella sfera più intima della persona, quella sessuale e interpersonale, ed è inopportuno che il contenuto delle conversazioni sia oggetto di pubblico dibattito, ancorché non si riveli l’identità degli interessati; secondo perché in nessun caso scrivere “ospito ora” può considerarsi una forma di istigazione a delinquere, dal momento che su Grindr vi sono utenti maggiorenni e capaci di intendere e prendere decisioni sotto la loro piena responsabilità; terzo, perché non si prendono in seria considerazione le esigenze biologiche delle persone, del tutto legittime e comprensibili, la cui soppressione forzata può procurare non lievi disturbi sul piano sia fisico sia psicologico (detto in altre parole, il rischio in cui si incorre facendo l’incontro dev’essere raffrontato con il disagio derivante da una forzata e prolungata astinenza sociale e sessuale), tenuto conto peraltro che un eventuale incontro non comporta la certezza di un contagio: dal momento che le limitazioni alla circolazione imposte dalle autorità governative giustamente prevedono eccezioni legate ad uno stato di”necessità”, non si può escludere oggettivamente che il bisogno di soddisfare le pulsioni sessuali (con frequenza ragionevole) possa rientrare proprio tra tali necessità.

    1. Caro Cristiano, gli screen pubblicati sono del tutto anonimi e non violano l’intimità delle persone. Detto questo, se ritiene che il sesso occasionale rientri nello “stato di necessità” a cui fa riferimento il decreto, può dimostrarcelo scrivendolo nell’autocertificazione. Ci faccia sapere poi come procederà la denuncia penale a suo carico.

  2. Anzitutto non ho scritto da nessuna parte che gli screenshot riportati nell’articolo vìolino l’intimità delle persone (anzi, ho ben sottolineato il concetto: léggasi “ancorché non si riveli l’identità degli interessato”), ma ritengo che sia comunque inopportuno pubblicarli, dal momento che di sicuro urteranno la sensibilità di chi li ha scritti, anche se non vi compare il nick.
    Secondo, io non sono tenuto ad autocertificarVi niente, a meno che Voi non siate degli agenti o degli ufficiali di PG e stiate ipotizzando che io, per il solo fatto di avere espresso una mia opinione, sia tra coloro che fanno incontri tramite Grindr durante questo periodo di emergenza sanitaria.
    In terzo luogo, non rimarrei affatto sorpreso se un eventuale procedimento penale avviato a carico di qualcuno che autocertifichi di tenere questi comportamenti si concludesse con l’archiviazione.

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