Foto: Leonardo Di Lorenzo/Instagram

* Sport

Leonardo Di Lorenzo: «È pieno di calciatori gay, reprimere la propria natura non è normale»

Sull’ultimo numero di Tuttosport, un nuovo calciatore professionista affronta il tema dell’omosessualità nel mondo del calcio, dove ancora oggi i calciatori dichiaratamente gay in tutto il mondo sono all’incirca una decina. Leonardo Di Lorenzo, capitano del Temperley, ha le idee chiare: «Il mondo è pieno di calciatori gay, eppure in campo si sentono ancora espressioni come “finocchio”, “che**a”, “ti rompo il c**o”. Come si fare a fare coming out in un simile contesto?».

«Come fa a uscire con il suo compagno anche solo a bere in caffè? – si chiede il centrocampista – Reprimere il proprio modo di essere è terribile. E se succede nel calcio è meglio che ci mettiamo tutti insieme a recitare il mea culpa». Di Lorenzo parla anche di altri sintomi della mascolinità tossica presente in questo sport: «Perchè se fumo uno spinello mi ritrovo senza squadra e se invece picchio la mia compagna dopo un mese nessuno sembra ricordarselo? Il calcio è troppo machista, fanno bene le giocatrici a combattere chiedendo più rispetto».

Prima del calciatore argentino, diversi esponenti del mondo del calcio si sono schierati contro l’omofobia e la mascolinità tossica. Tra questi due centrocampisti del campionato italiano: l’ex della Juventus e della nazionale Claudio Marchisio, che ha dedicato un capitolo del suo libro al tema, e il centrocampista sampdoriano di nazionalità svedese Albin Ekdal, che ha parlato dell’omofobia nel calcio di fronte al Parlamento europeo.

 

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