Perché in quarantena siamo più arrapati e propensi al virtuale

Secondo Justin Lehmiller, psicologo del Kinsey Institute in Indiana, le misure restrittive dovute alla pandemia, come la quarantena, hanno reso le persone più eccitate del solito. La ricerca, condotta su più di 1000 partecipanti di diverso genere e orientamento sessuale, ha dimostrato che il panico e lo stress dovuti alla drammatica situazione globale hanno modificato i nostri comportamenti sessuali.

Ciò sembrerebbe essere dovuto alla “Teoria di Gestione del Terrore”. Quando affrontiamo la prospettiva della nostra stessa mortalità, siamo portati a cambiare i nostri atteggiamenti e comportamenti per far fronte a quella minaccia esistenziale, tendendo ad affiancarci a un gruppo a cui ci identifichiamo.

In parole povere, la situazione di emergenza ha portato le persone a modificare il proprio modo di vivere la sessualità per ottenere soddisfazioni sessuali e contatti umani, altrimenti irraggiungibili. Il maggior tempo libero e la maggiore privacy hanno poi aumentato le possibilità di cercare divertimento virtuale, tanto che le conversazioni piccanti a cui prima ci si dedicava principalente in serata o nel fine settimana, adesso non hanno orari o giorni prestabiliti.

«Le persone che hanno maggiori probabilità di sperimentare un aumento del desiderio sessuale sono persone che sono già molto a proprio agio con il proprio corpo e hanno un’immagine corporea positiva – ha detto Lehmiller al magazine Vox – E questo comportamento è rafforzato dal vedere persone che fanno lo stesso, confermando quindi la Teoria di Gestione del Terrore».

L’aumento dell’eccitazione, però, ha aumentato anche i comportamenti a rischio, tanto che sono sempre di più gli utenti delle app di incontri che cercano degli escamotage per fuggire dal lockdown e avere rapporti sessuali fisici, aumentando così il richio di diffusione del virus. Questo tipo di comportamento, sebbene giustificato dalla scienza, è pericoloso per la propria salute e per quella altrui. È doveroso, dunque, nel rispetto degli altri, non cedere a simili tentazioni, preferendo, come già detto in precedenza, situazioni che non portino al coinvolgimento fisico.

Dedichiamoci all’amore virtuale sperimentando e migliorando le nostre doti seduttive. Quando tutto sarà finito potremo dire anche noi, citando Eliana Michelazzo, «L’ho fatto virtuale».

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