Pubblico di Salvini non capisce la domanda e chiede una “legge bavaglio” contro l’omotransfobia

Continua imperterrito l’avvelenamento del pozzo da parte della destra contro l’approvazione del disegno di legge contro l’omotransfobia e la misoginia, descritto faziosamente come una “legge bavaglio”. Oggi Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno ripetuto le tesi espresse già in precedenza dalla CEI, dai movimenti “pro life” e dal senatore Pillon, secondo cui il ddl Zan limiterebbe la libertà d’espressione.

A parte la fallacia delle argomentazioni, sulle quali si sono già espressi alcuni giuristi, il momento più esilarante o imbarazzante (a seconda dei punti di vita) della manifestazione di ieri in Piazza del Popolo a Roma è stato quando la folla ha sbagliato a rispondere a una domanda retorica del leader leghista, affermando di fatto che sarebbe giusto mandare in galera chi sostiene che un bambino abbia bisogno di una madre e di un padre.

Nonostante tale affermazione sia ascientifica, sostenere la cosiddetta “famiglia tradizionale” non costituirà un reato. Salvini afferma però il contrario, probabilmente sapendo di mentire. «Non passate per legge contro l’omofobia quella che mette solo il bavaglio a chi ritiene di potere e dover gridare al mondo che un bimbo ha bisogno di una mamma e di un papà – urla il “capitano” alla folla – e che un bimbo viene al mondo o viene adottato se ci sono una mamma o un papà. Ritenete giusto rischiare la galera per difendere questo principio?».

A questo punto, dei manifestanti d’accordo con la linea con le posizioni di Salvini e attenti a ciò che il principale esponente politico della destra sta dicendo avrebbero risposto di no, ma dal video pubblicato su Facebook da Fratelli d’Italia si sente la folla urlare in coro: «Sì!». Davanti a quella risposta, Salvini non riesce a nascondere l’espressione di sgomento sul proprio volto, sebbene continui poi il comizio come se qualcuno lo stesse realmente ascoltando.

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