Chi segue la nostra rubrica CummingSoon lo sa già: raramente i porno lanciano messaggi educativi e di certo le loro trame non sono memorabili. Undetectable Equals F**king Untransmittable (UEFU), tuttavia, non è un porno nella media.
Ideato, scritto e interpretato dall’attore britannico Kayden Gray, UEFU è, infatti, un vero e proprio mix tra commedia romantica, servizio educativo e porno gay. Il film, rilasciato in due parti disponibili gratuitamente sul canale JustForFan di Gray, ha come obiettivo, difatti, l’educare il maggior numero di persone sul principio di U=U. Le persone con HIV che mantengono una carica virale non rilevabile (undetectable) assumendo terapia antiretrovirale non possono trasmettere sessualmente il virus ad altri (untrasmissable).
UEFU segue le vicende di Gray che incontra a casa sua un ragazzo conosciuto in chat, intrepretato da Bishop Black. Per i primi 15 minuti della prima parte il film segue le classiche dinamiche del genere a cui appartiene. Dopo l’orgasmo, tuttavia, le cose tra i due si complicano.
Gray, infatti, nota che il preservativo si è sfilato e che, quindi, i due hanno avuto parte del rapporto non protetta. A quel punto Black, allarmato, chiede al suo amante dapprima se fosse in PrEP, quindi se fosse «pulito». Cercando di resistere all’irritazione per tale domanda, Gray rivela il suo status di positivo, facendo infuriare Black che gli chiede il perché non lo avesse detto prima. «Non c’è niente da dire – risponde Gray – Perché va bene, sei al sicuro. Non sono rilevabile».
Tormentato da voci che sibilano nella sua testa false informazioni sull’HIV e non convinto a pieno dalle parole di Gray, Black esce da casa sconvolto. Mentre riflette sulla situazione, però, gli arriva un’email da Impulse Group, associazione che mira ad aiutare gli uomini gay a prendere decisioni informate sulla salute. Compare, quindi, sul cellulare di Black un video esplicativo con protagonista Bianca Del Rio. La vincitrice della sesta stagione di RuPaul’s Drag Race, spiega, in maniera divertente ma molto accurata, il concetto di U=U.
Rincuorato dalle parole di Bianca, Black ritorna nell’appartamento di Gray in cui avviene una toccante conversazione sullo stigma e le pressioni che gay e bisex HIV+ subiscono negli appuntamenti. La seconda parte di UEFU ha, invece, un taglio più tipicamente porno. In un felice epilogo, infatti, i due uomini si rincontrano e hanno un rapporto sessuale volutamente non protetto. I due uomini, consumato il rapporto, si mostrano felici e in sintonia in un happy ending diverso dagli altri porno.
In un’intervista per Plus, Gray racconta di essere venuto a conoscenza del concetto di U = U non molto tempo dopo la sua diagnosi di HIV otto anni fa. Quando l’Impulse Group gli ha proposto di girare un porno per spiegarlo, Gray ne è stato entusiasta. «Ho scoperto quando ho iniziato a lavorare come attivista – dice Gray – che non c’è paragone tra l’interesse suscitato dal porno e l’attivismo che ho fatto. L’unico modo per far conoscere questo mondo è metterlo nel porno».
L’attore spiega, poi, il perché il suo personaggio abbia reagito così alla parola «pulito». «L’unico contrario logico a pulito è sporco – spiega – Solitamente usiamo la parola pulito per dire che ci stiamo comportando bene, non facciamo molto sesso, non possiamo prendere l’HIV».
«Dobbiamo operare anche con queste immagini semplici – continua – Quando sei un adulto, con la paura e lo stigma che prevale intorno all’HIV, sei resistente alle informazioni alternative. C’è molta vergogna intorno al sesso; va avanti da sempre».
Gray loda la partecipazione di Bianca Del Rio, dicendo che la drag queen di alto profilo ha rifiutato il pagamento per la loro partecipazione. Black, invece, sarebbe dovuto comparire solo nella seconda parte, ma è stato scritturato anche per la prima dopo che un collega ha abbandonato. «Parlare o far parte di un progetto a tema HIV comporta dei rischi per gli attori porno. – spiega – Io stesso, essendo HIV+, sono stato inserito nella lista nera da alcuni studi. Per artisti crossover come Black, che appaiono sia nei film queer che in quelli etero, è ancora più complicato. Lui ha più difficoltà a causa dell’ignoranza dell’industria etero che pensa che l’HIV sia una “piaga gay”».
UEFU, secondo Gray, potrebbe essere un modello per i film futuri che combinano i messaggi sociali con il sesso. Presto ci saranno film che includeranno nella trama il consenso, il chemsex e il razzismo. «Il porno tradizionale può essere buono, ma tutti abbiamo imparato i nostri comportamenti da esso – conclude – Sappiamo tutti che responsabilità del consumatore sapere che è una fantasia, ma ad essere onesti, quante persone lo sanno quando guardano il porno in giovane età?».
Leggi anche:
-
Guida pratica all’arte del bottoming
-
HIV e stigma: la quotidianità di una persona sieropositiva
-
È iniziata la Nut November Challenge: niente eiaculazioni per un mese
-
Chiamami col tuo nome, la scena della pesca tra le più hot di sempre: lo dice uno studio
-
Al via la sperimentazione del vaccino contro HIV all’Università di Oxford